Morte che cammina, il nuovo singolo di Francesco Sacco feat Le Corse Più Pazze del Mondo

“Morte che cammina”, è un inno all’inerzia e al successo involontario, al divertimento, al lusso e all’eccesso. Scritto da Francesco Sacco e Luca Pasquino, riprende e remixa elementi del cantautorato classico con musica techno, sintetizzatori e citazioni di Nietzsche.

Dal 21 aprile è disponibile in digitale “MORTE CHE CAMMINA” (Believe), il nuovo brano del cantautore, compositore e producer FRANCESCO SACCO feat. Le Corse Più Pazze Del Mondo (Luca Pasquino e Pit Coccato).
Da mercoledì 12 aprile, “MORTE CHE CAMMINA” è disponibile in pre-save al seguente link: https://bfan.link/morte-che-cammina, il singolo anticipa l’EP di prossima uscita “B – Vita, Morte, Miracoli”.

Un inno all’inerzia e al successo involontario

“Morte che cammina”, è un inno all’inerzia e al successo involontario, al divertimento, al lusso e all’eccesso. Scritto da Francesco Sacco e Luca Pasquino, riprende e remixa elementi del cantautorato classico con musica techno, sintetizzatori e citazioni di Nietzsche. Prodotto dagli stessi autori e da KaleidoCloud (Matteo Urani), il brano ha un’estetica musicale a metà fra il mondo del clubbing e quello dell’indie rock, una miscela di generi molto distanti fra loro che creano un post-cantautorato difficile da catalogare.

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«”Morte Che Cammina” è un punto sul nostro passato recente e una profezia sul nostro futuro prossimo, ma anche una specie di lettera a Babbo Natale o i tre desideri che formuli al genio dopo aver strofinato la lampada. Oltre che stretti collaboratori su vari progetti siamo amici da quindici anni, quindi abbiamo una certa abitudine a condividere tempo e lavoro, ma anche visioni e sogni, che quasi sempre racchiudono un desiderio di condivisione sul futuro – Affermano Francesco, Luca Così ci è venuto molto naturale, tra una nottata alcolica e un pomeriggio al mare, descrivere delle situazioni che ci sono cadute addosso, raccontate con romantica rassegnazione e un nichilismo liberatorio: “Morte Che Cammina” è la parte di noi che non desidera ma subisce, lo zombie che va avanti senza volontà e trova conforto nel fare l’alba ad una festa».

Intervista

Ciao Francesco e grazie per l’intervista che ci stai concedendo.

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Grazie a voi.

Vorrei iniziare col porgerti una domanda che può sembrare banale ma che in realtà non lo è. Chi è Francesco?

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Difficile da dire anche per me: ho sempre fatto molta fatica a identificarmi in qualcosa di univoco, che si è tradotto musicalmente in un certo eclettismo, che a volte può sembrare incoerenza. La verità è che faccio fatica a pensare di rimare sempre lo stesso, come le scale di Hogwarts mi piace cambiare.

Francesco quando e come è iniziata la tua passione per la musica?

Non ho un episodio o un aneddoto in particolare. È una passione che si è sviluppata da molto piccolo e in un modo modo privato, quasi di nascosto. Da bambino ascoltavo soprattutto musica classica, poi intorno ai sei anni ho iniziato a voler imparare uno strumento, cosa per la quale ho dovuto quasi insistere con i miei genitori. Il percorso accademico poi non faceva per me, quindi ho iniziato a scrivere, principalmente con l’idea di inventare cose che mi sarebbe piaciuto suonare. Da lì in poi non ho praticamente più smesso. 

Il 21 aprile è uscito il tuo nuovo singolo “Morte che cammina” in collaborazione con le “Le cose più pazze del mondo”. Come nasce questo inedito e cosa hai voluto raccontare?

Questo brano nasce a quattro mani con Luca Pasquino, amico e collaboratore da una vita. Ci influenziamo e confrontiamo sempre in maniera molto assidua sui nostri reciproci progetti, però in questo caso siamo andati oltre: abbiamo cercato di trovare un punto di incontro fra la mia estetica musicale il mio modo di scrivere e quello del suo progetto con Pit Coccato, le cose più pazze del mondo. Ne è uscito un brano pieno di immagini ma anche tagliente, sognante e disilluso allo stesso tempo.

Quali saranno i tuoi progetti futuri?

Uscirà a breve un ep, oltre a questo porto avanti i miei progetti con Cult of Magic, collettivo di performance art che ho fondato con Giada Vailati e Samira e Cogliandro, due perfomer e coreografe con Cult of Magic portiamo avanti progetti musicali ma anche produzioni di danza o arte contemporanea.

Se dovessi rivolgerti ad un bambino o una bambina che ha un sogno, qualunque esso sia quale consiglio ti sentiresti di dare loro?

Di non farsi influenzare da quello che ha intorno ma di seguire la propria volontà e la propria visione. Può essere faticoso, ma alla lunga è appagante.

Siamo arrivati al termine di questa intervista. Vuoi salutare e ringraziare qualcuno?

Ringrazio tutte le persone che hanno fatto parte di questo percorso: Luca, Pit, Giada, Francesco Scola e xx.buio: senza di loro questo lavoro non ci sarebbe.

Grazie mille e un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri.

Grazie a voi e viva il lupo!