Casanova: le curiosità sul più grande seduttore della storia

Aneddoti e curiosità su Giacomo Casanova il grande seduttore delle donne

Casanova il più grande seduttore della storia “Ride poco ma fa ridere, ha un modo di dire le cose che ha qualcosa di un balordo Arlecchino e di un Figaro che lo rende molto piacevole” così descriveva Giacomo Casanova il principe De Ligne. Avventuriero e libertino nato e cresciuto nella lussuosa Venezia del XVIII secolo, illuminata a giorno da feste continue, teatri con spettacoli ininterrotti e vestita a carnevale per la maggior parte dell’anno.

Casanova un amante dei viaggi

Viaggiatore e divertente scrittore, qualcuno lo definisce anche molto colto, cosa che spiega anche la sua presenza nelle corti d’Europa. Brillante intrattenitore e giocatore d’azzardo, in una parola, oggi lo definiremmo; un cantastorie. Amava la buona cucina, quasi quanto le donne, (se non di più in certi momenti della sua vita) tanto da affogare i dispiaceri nel cibo.

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“Diventa un lupo a tavola, non risparmia nulla, comincia con allegria e finisce tristemente, desolato di non poter ricominciare” dice ancora di lui il principe De Ligne.

La sua tavola era raffinata. Nelle sue ricette, che spesso scambia via lettera con gli amici, si raccomanda addirittura di scegliere oltre le posate, portauova e schiaccianoci eleganti. I suoi menù erano tutt’altro che semplici; tavole imbandite di cacciagione, formaggi, crostacei e pesci, e poi vini e bevande, raffinati dolci e frutta secca.

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Giacomo Casanova serviva direttamente lui le pietanze alle signore

Spesso non gradiva avere intorno la servitù perché amava servire lui stesso le signore in segno di premurosa galanteria. Questo gesto nelle nobiltà europee non creava affatto imbarazzo ma al contrario, andava di moda. Luigi XV stesso, si dice, provasse piacere a offrire di persona il caffè agli ospiti.

“La scelta del menù dipendeva dalla carnagione della fanciulla e quella delle bevande dal colore dei suoi capelli”

scriverà Casanova nei suoi ricordi.

Possiamo divertirci a immaginare, come, e chi, sarebbe stato se avesse vissuto nei giorni nostri; magari sarebbe stato comunque famoso con il suo estro e creatività in ogni situazione, un personaggio televisivo, uno che “vuol far l’americano” oppure uno scrittore eccentrico a volte astioso, chi sa!

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Ma se andiamo oltre il personaggio, le feste e l’esagerazione dell ‘700- ‘800, che cosa possiamo fare nostro, che sia positivo e utile?

Se nel 700 il cibo si consumava con lentezza e in grandi quantità, oggi giorno non ne abbiamo il tempo, né di cucinare e né di intrattenerci a tavola per ore conversando a lungo. Il numero dei commensali si è ridotto, così come le dimensioni del tavolo. Oggi consumiamo i nostri pasti in fretta quindi spesso mangiamo male, ci sono i fast-food e i cibi surgelati e precotti da un lato, e dall’altro il nostro bisogno di ritornare ad un mangiare sano, di conoscere, scegliere e cucinare dando il giusto tempo e peso all’alimentazione, e con un concetto più ampio, alla gastronomia, come una componente fondamentale del vivere bene e soprattutto del vivere ‘bello’.

Se consideriamo l’elaborata e rivoluzionaria cucina dell’700-‘800 come l’alfabeto della cucina, potrebbe essere il punto di partenza per ‘riscrivere’ il nostro modo di preparare e mangiare. Potremmo prendere un po’ più tempo per tornare agli antichi sapori, divertirci a riprodurre nelle nostre moderne cucine qualche antica, ma ricercata ricetta di Casanova e accompagnare il tutto con dei bei discorsi.

Ve ne regaliamo un paio, q. b. per stuzzicare la curiosità:

Quaglie in virtù (per 2 persone)

  • 2 quaglie
  • 4 bicchieri di vino bianco secco
  • ½ kg di taccole
  • 3 spicchi d’aglio
  • 1 scalogno
  • zenzero
  • olio e burro, sale e pepe

quaglie ricettaFar dorare le quaglie a fuoco vivo in padella con olio e lo scalogno tritato. A metà cottura, bagnare col vino bianco e con due bicchieri d’acqua, coprire e cuocere a fuoco lento per 20 -25 min.

Mondare le taccole e farle bollire in acqua salata per 2-3 min, scolarle. Mettere in padella con un po’ d’aglio e zenzero tritati fine e far dorare in olio o burro prima di versare le taccole che si faranno saltare a fuoco sostenuto per 3-4 min.

Spaghetti alle olive (per 4 persone)

  • 1/2 di spaghetti
  • 1 bicchiere di olio d’oliva
  • 200 gr di olive nere denocciolate e tagliate in quattro
  • 200 gr di pecorino stagionato grattugiato
  • Peperoncino rosso, timo

Riscaldare l’olio in un pentolino con un po’ di peperoncino rosso, le olive e il timo. Cuocere gli spaghetti al dente in abbondante acqua salata. Quando la salsa diventa consistente, versarla ancora fumante sugli spaghetti dopo averli scolati bene.

Insaporire col pecorino grattugiato e mescolare bene il tutto. Gli spaghetti vanno serviti caldi.