Coronavirus: le scuole italiane nel caos, le risposte del Ministero

Il Ministero risponde in aiuto ai docenti alunni e genitori

In Italia a causa del Coronavirus, nelle scuole italiane si sta scatenando un vero e proprio caos. Non principalmente tra gli alunni ed i docenti, ma tra le mamme ed i parenti degli studenti. 

Nell’articolo abbiamo raccolto varie testimonianze da parte delle mamme dei ragazzi, che esprimono tutta la loro preoccupazione e le opinioni su questa situazione. Infine, è anche arrivata la risposta ufficiale del Ministero.

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Coronavirus e le scuole nel caos – Le dichiarazioni di Valentina

” Siccome al momento le scuole non possono adottare nessun protocollo, io ieri mattina ho tenuto mio figlio a casa. E se le cose non cambiano lo farò anche nei prossimo giorni. In classe di mio figlio non ci sono bimbi cinesi appena rientrati, ma dato che la mensa, e non solo quella, è comune, non me la sono sentita di mandarlo in classe. È assurdo che basti un semplice certificato medico per rientrare a scuola. Da parte del mondo scolastico mi sarei aspettata più attenzione. Nulla contro la dirigenza, ma qui è evidente che ai piani alti dei Ministeri qualcuno si è dimenticato della scuola pubblica.” 

Ad esprimere la sua preoccupazione è Valentina, una mamma della scuola primaria Duca D’Aosta. 

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Coronavirus e le scuole nel caos – Le dichiarazioni di Romina

Nel frattempo i genitori di un bambino rientrato Mercoledì scorso dalla Cina, prendono la decisione di non mandare il bambino a scuola per due settimane. 

”Perché si sono messi una mano sulla coscienza. Il bimbo si trova in classe con mio figlio. Sono stata io a chiamare il genitore, che tralaltro non possiede neanche il certificato perché al momento suo figlio ha una pediatra di riferimento. Gli ho fatto capire l’opportunità di tenere riguardato il bimbo per un po’ e lui ha capito. Ci dispiace per il ragazzino , ma vista l’allerta un minimo di preoccupazione ci vuole. Per fortuna le famiglie cinesi della nostra classe sono integrate. Con loro abbiamo un buon dialogo.” Questa testimonianza è di un’altra mamma di nome Romina, che esprime la sua testimonianza ed opinione sull’accaduto. 

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Secondo le mamme, manca una direttiva ministeriale

”Ci allarma non poco il fatto che la scorsa settimana siano rientrati altri bambini. Purtroppo la scuola ha le mani legate perché appunto manca una direttiva ministeriale. Ma il rischio è troppo alto.” Prosegue la signora Romina, che esprime la sua preoccupazione. 

Le rappresentanti della scuola in questione hanno preso la decisione di rivolgersi alla dirigenza. Questo per richiedere almeno un’informativa per ”sensibilizzare le famiglie appena rientrate dalla Cina.”

Coronavirus e le scuole nel caos: le dichiarazioni di Daniele Nardi

Ad esprimere la sua sul caos nelle scuole a causa del Coronavirus,c’è anche Daniele Nardi. Quest’ultimo è presidente del consiglio d’istituto Vespucci, e rappresentante alla Manzoni. 

”Per ora nessuno sta tenendo i propri figli a casa, ma il timore c’è. Ho ricevuto diverse telefonate, soprattutto dalla primaria. Speriamo che quanto prima arrivi una circolare, perché non si può andare avanti nell’incertezza. ” 

Coronavirus e le scuole nel caos: le dichiarazioni della docente cinese

Un’altra importante dichiarazione, l’abbiamo da una docente cinese della scuola primaria Belducci. 

”Da parte nostra cerchiamo di tranquillizzare i genitori. Dei miei alunni partiti per il Capodanno cinese solo uno è tornato in Italia. E nonostante sia stato diversi giorni sotto osservazione in Cina, i genitori lo stanno tenendo a casa. Un atteggiamento molto corretto, che tutti noi abbiamo apprezzato.” Ciononostante, la stessa docente sta cercando di mettersi in contatto con le famiglie dei suoi alunni di un altro istituto, quello superiore Sassetti-Peruzzi, tutt’ora nel Paese d’origine.

Le dichiarazioni del dirigente scolastico

”Come scuola non abbiamo nessuna autorità per mettere i ragazzi in quarantena. La preoccupazione, ovviamente, tra i docenti e le famiglie degli allievi c’è. ” A dichiararlo, è il dirigente dell’istituto Osvaldo Di Cuffa

Inoltre, anche Roberto Curtolo fa la sua parte. Quest’ultimo è il dirigente dell’USP, che ieri mattina ha chiesto formalmente delle istruzioni da parte del Miur e dall’Asl. 

”Io non sono né un’autorità sanitaria né di pubblica sicurezza, quindi non posso che attendere disposizioni da parte loro. Spero che quanto prima arrivi una circolare perché la mancanza di informazioni genera soltanto psicosi. Ed è infatti quello che sta succedendo. ” 

Arrivano le risposte da parte del Ministero dell’istruzione

Il Ministero dell’istruzione ha consegnato, in seguito delle lamentele e delle proteste degli ultimi giorni, una circolare predisposta dal Ministero della Salute. Questa viene intitolata come ”Indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina.”

Una notizia positiva. La circolare verrà consegnata a tutti gli enti formativi e trasmessa dalle direzioni scolastiche. Sarà di interesse per le scuole sia primarie e secondarie, ma anche per le università e per le comunità infantili. Riguarderà tutti coloro che sono tornati in Italia dalla Cina e che non presentano sintomi sospetti. La stessa indicazione, verrà inviata e seguita ai luoghi di lavoro, privati e non. 

Il decalogo ufficiale del ministero

Nella circolare si legge che ”non sono previste misure specifiche se non quelle mirate a prevenire le comune infezioni delle vie respiratorie.

Le soluzioni sono quindi quelle classiche: ovvero il lavarsi le mani, coprire le vie aeree quando si tossisce o si starnutisce. Nel caso si utilizzano fazzolettini di carta, questo vanno gettati nell’immondizia. Bisogna prestare particolare attenzione verso le superfici ed alla loro igiene, e cosa fondamentale evitare dei contatti con le persone che mostrano sintomi influenzali. Inoltre, viene inserito l’uso della mascherina per proteggere le vie aeree. Invece per gli studenti rientrati dalla Cina nelle ultime due settimane, viene indicato di chiamare il 1500 o i centri regionali di riferimento in caso di influenza.