Fayez al-Sarraj è il primo ministro libico riconosciuto internazionalmente. Mercoledì dichiarando le dimissioni entro fine ottobre ha aperto delle nuove questioni urgenti. Reuters infatti spiega che la decisione potrebbe rovinare gli sforzi finora portati avanti per una soluzione politica al conflitto nel Paese, si potrebbero quindi accedere nuove tensioni a Tripoli.
Fayez Al Sarraj è intervenuto con un discorso televisivo.
“Dichiario il mio sincero desiderio di consegnare i miei doveri alla prossima autorità esecutiva entro la fine di ottobre“.
La dichiarazione è legata all’aggiornamento sui colloqui sponsorizzati a Ginevra dalle Nazioni Unite. Ha indicato quindi i progressi di un’accordo sui modi di unificazione delle stato frammentato prima di prepararsi per le lezioni.
Gna è la sigla internazionale con cui si indica il Governo di Accordo Nazionale di cui è capo Serraj. La Libia Orientale insieme a zone del sud sono invece controllate dall’Esercito nazionale libico (sigla LNA) di Khalifa Haftar. Le dimissioni annunciate si collocano in un momento internazionale delicato, perché, come spiega Reuters, la guerra civile ha attirato potenze regionali e internazionali. Sono quindi coinvolti gli Emirati Arabi Uniti che hanno firmato da poco lo storico accordo con Israele, Egitto e Russia.
Gli Stati nazionali coinvolti nella guerra GNA e LNA
Sono quindi coinvolti gli Emirati Arabi Uniti che hanno firmato da poco lo storico accordo con Israele, Egitto e Russia. Questa coalizione di tre stati appoggia il LNA mentre la Turchia appoggia il governo di Sarraj.
Putin è sotto pressione della Merkel per l’inchiesta sull’avvelenamento di Navalny ma tra Russia e Germania c’è anche un importante affare economico per creare un grosso collegamento di gas naturale, il Nord Stream 2.
Anche la Turchia di Erdogan tenta di dividere l’Unione Europea ed è in contrasto con la Grecia che non vuole le trivellazioni di Ankara vicino ai suoi confini o aree strategiche commerciali.