Viaggi, tempo libero e beni di consumo, la Cina ha investito nella domanda interna per mantenere il suo status economico internazionale e, anzi, superare un record storico. La pandemia mondiale è un elemento che frena però le sue esportazioni. In più le elezioni politiche americane portano ad un altro dissesto di equilibri e accordi che devono attendere l’esito e il mutamento mondiale delle prossime settimane. Forse ciò è dovuto anche ai contasti economici e digitali vissuti in questi due ultimi anni. E a pochi giorni dalla pubblicazione di un importante piano di sviluppo decennale (fino al 2035) più un censimento, gli stessi esperti economici cinesi e sinologici parlano di un momento di resistenza e adattamento dei cinesi, anche tramite decisioni politiche locali mirate.
Cina e una festa nazionale durata otto giorni
Nonostante la pandemia, la crisi che ha generato, il calo di esportazioni, una guerra economica commerciale spostata sul piano tecnologico e digitale, la Cina è riuscita a raggiungere il picco massimo di attività industriale ad ottobre. La ripresa dal Coronavirus è significato in Cina, spostare la strategia economica verso il piano interno.
Che ai cinesi piace viaggiare, divertirsi e visitare posti nuovi è confermato dai numeri viaggi che organizzano in Europa, e in Italia. Dai numerosi video che mostrano le metropoli cinesi molto cambiate da un’immagine di austerità e passato che incasella la Cina. Certo, le parate militari, le feste e le manifestazioni dedicati al Partito rimangono impresse. Ma, forse, è una caratteristica che accomuna anche altri regimi asiatici, se non uguali talvolta confondibili.
Business Insider racconta come sia stata proprio la festa nazionale di una settimana (dall’uno all’otto ottobre) ad incidere sulla crescita di ottobre. Quei giorni hanno permesso di raggiungere il picco di sviluppo decennale. Il 45% della popolazione cinese è arrivata a spendere 466,6 miliardi di yuan, corrispondono a 69,5 miliardi di dollari. Questi dati sono stati riportati dal Ministero della Cultura e del Turismo cinese.
Crescita manifatturiera interna contro il calo delle esportazioni
Un altro indice importante da tenere in considerazione è il Purchasing Managers Index. Si basa su indagini condotte mensilmente su un gruppo di aziende accuratamente selezionate che rappresentano le economie mondiali principali e quelle in via di sviluppo (fonte Wikipedia). Il valore registrato per l’industria manifatturiera cinese da IhS Markit ad ottobre è di 53,6 considerato il risultato cinese migliore da gennaio 2011.
Nel titolo abbiamo scritto che la Cina resiste al calo delle esportazioni e al momento delle elezioni politiche americane. Al momento dell’analisi, gli Stati Uniti registravano la terza ondata di Coronavirus. In Europa invece la Gran Bretagna aveva annunciato il blocco nazionale, seguita da Belgio, Grecia, Austria e Portogallo. Business Insider riporta che dove le borse europee e americane hanno vacillato, lo Shanghai Composit è rimasto invariato. Invece, Nikkei e Hang Seng di Hong Kong hanno registrato una crescita sopra l’1%.