Stiamo parlando di una piccola grande rivoluzione per degli alimenti ormai entrati a far parte della nostra dieta quotidiana. Celiaci ed intolleranti finalmente avranno alcuni piccoli attimi di “tranquillità”?
Fin ora questi cibi sono rientrati tra gli “alimenti destinati ad un’alimentazione naturale” e proprio per questo motivo abbiamo sempre avuto bisogno di più controllo da parte del Ministero della Salute affinché chi ne soffre possa mangiare per piacere senza altri pensieri.
Spesso la domanda che viene posta da produttori e consumatori è stata: “Quanto glutine e quanto lattosio devono essere contenuti dall’alimento affinché si possa scrivere SENZA LATTOSIO/GLUTINE?“. Questo, almeno per i soggetti intolleranti e/o celiaci non è un quesito da lasciare in secondo piano per cui la risposta è certa: abbiamo bisogno di chiarezza!
Il Ministero della salute proprio per questo motivo ha scelto di dare delle direttive rispondendo ad alcune delle nostre domande:
Perché si possa etichettare un prodotto come “senza glutine”, questo non può contenere oltre 20 ppm (parti per milione), ovvero 20 milligrammi per ogni chilo di prodotto. Se c’è la dicitura “con contenuto di glutine molto basso” invece la sostanza non deve superare i 100mg/kg. Anche queste sono decisioni prese a livello comunitario: il regolamento Ue 828/2014 che entrerà in vigore la prossima estate. Solo che il Ministero, per porre fine al caos interpretativo, ha deciso di adottarle fin da subito.
Per quanto riguarda il lattosio dobbiamo ovviamente fare un discorso diverso, trattandosi di una questione ormai più che quotidiana. Le nuove direttive prevedono:
La gravità dell’intolleranza a questo zucchero dipende infatti da persona a persona. In questo caso il Ministero ha chiarito che possono essere etichettati come “senza lattosio” i prodotti che ne contengono meno di 0,1 grammi per 100 grammi o millilitri. Soglia che secondo Marco Silano è di assoluta sicurezza. Un’altra novità è che si perde la dicitura “delattosato” per fare spazio a una più precisa: “il prodotto contiene glucosio e galattosio in conseguenza della scissione del lattosio”.
Gli studiosi assicurano di potere stare tranquilli e che queste quantità sono più che facili da poter “sopportare” per ogni celiaco od intollerante.
Ma allora qual è il problema? Con questo nuovo regolamento, l’ADAP, che si occupava dei controlli e dei permessi riguardanti proprio questi prodotti è stata “scaricata” per cui, come sottolinea persino l’avvocato Dario Dongo, esperto di diritto alimentare e fondatore del sito Great Italian Food Trade, siamo di pronte ad un bel problema. “In nome della semplificazione sono stati derubricati alimenti che rispondono a un bisogno reale, e non a un interesse commerciale: ora chiunque potrà produrre alimenti per celiaci senza essere sottoposto ad alcun controllo preventivo”.
Ma quindi, la qualità dei nostri prodotti e la tranquillità dei consumatori è a rischio? A questa domanda non sappiamo ancora rispondere, ci vorrà un po’ di tempo. Nel frattempo, aspettiamo.