Minturno Musica Estate 2022: intervista al Maestro Michele Pecora

L’evento è patrocinato dall’Associazione Fonografici Italiani (A.F.I.), dal Comune di Minturno, dalla XVII Comunità Montana Lazio, dalla Proloco di Minturno e da RTG Telegolfo. A dirigere l'orchestra sarà il Maestro Michele Pecora.

Mercoledì 31 agosto alle ore 21.00 in Piazza Portanova a Minturno prenderà vita, dopo due anni di stop, la 16ma edizione del Minturno Musica Estate 2022 inserito nella programmazione dei festeggiamenti in onore di Maria SS. Delle Grazie, patrona principale della Città di Minturno.

L’evento è patrocinato dall’Associazione Fonografici Italiani (A.F.I.), dal Comune di Minturno, dalla XVII Comunità Montana Lazio, dalla Proloco di Minturno e da RTG Telegolfo.

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Radio Italia anni 60 sarà la Radio Partner che seguirà in diretta l’intera serata con curiosità da dietro le quinte. Gold TV – Lazio TV seguirà l’evento con le telecamere del “Festival Italia in musica” in compagnia di Paola Delli Colli.

A dirigere l’orchestra sarà il Maestro Michele Pecora. Durante l’adolescenza, studia chitarra classica al Conservatorio di Pesaro. Nel 1977 inizia a lavorare in una radio privata delle Marche e partecipa al Festival di Castrocaro con La mia casa che lo porta alla vittoria e ad un contratto con la Warner Bros Records. Il vero successo arriva nel 1979 con Era Lei, il cui album spopola in Spagna, Francia e Germania. L’anno successivo collabora con Zucchero (agli esordi) con Te ne vai partecipando al Festivalbar.

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Consolida il successo nel 1985 con Me ne andrò ed inizia la sua carriera da autore. Nel 1995 è l’autore del brano Rivoglio la mia vita portato da Lighea al Festival di Sanremo, poi dirige un’orchestra che accompagna artisti come Riccardo Fogli e Peppino Di Capri. Lo troviamo in televisione in programmi come I migliori anni, ma anche come talent scount di concorsi di canzoni. Nel 2019 è stato tra i concorrenti di Ora o mai più.

Lo abbiamo incontrato e intervistato.

Buongiorno Maestro, piacere di conoscerla e grazie per l’intervista che ci sta concedendo.

Buongiorno, piacere mio e grazie a lei.

Vorrei iniziare col porgerle una domanda che può sembrare banale ma che in realtà non lo è. Chi è Michele?

Michele Pecora è un’artista che ha affrontato il suo percorso ormai ultra-quarantennale sempre con la stessa passione e la stessa intenzione di quando ha cominciato. Ciò che ha mosso i miei passi dall’inizio è stata la passione per quello che facevo e questa cosa mi ha accompagnato sempre. Forse questa è la caratteristica più importante, perché mi ha permesso di poter ascoltare in maniera completa e arrivare fin qui.

Come e quando nasce la sua passione per la musica?

Nasce che ero giovanissimo, avevo 12 anni e stranamente nasce già con l’intenzione di scrivere e non di cantare, salvo ovviamente le canzoni dell’epoca che si cantavano, ma nasce proprio con questa esigenza di scrivere, di comunicare delle cose che sentivo di dover dire. Ed è stato così fin da quelli anni lì.

Nel 1977 ha vinto il Festival di Castrocaro con il brano “La mia casa” in cui descrive la sua casa ad Agropoli. Che ricordi ha di quell’esperienza e poi che rapporto ha con la sua terra natale?

Allora, Castrocaro fu un’esperienza molto bella e tra l’altro io a distanza i anni posso dire, col senno di poi, che quel festival lo vinsi perché meritavo, avevo una canzone coinvolgente, una ballad che emozionava tutti perché ricordava e parlava della mia casa, della mia terra che avevo lasciato da ragazzo e quindi aveva questo senso nostalgico profondo che in qualche modo coinvolgeva immediatamente chiunque la ascoltava. Il rapporto con la mia terra è un rapporto bellissimo, che dura da sempre e che non si è mai interrotto. E’ un filo che ci unisce e ci ha unito sempre e io negli anni ho sentito sempre questo affetto, anche nei momenti più difficili, più complicati mi è sempre stato di grande forza, la forza delle mie radici, della mia terra, delle persone che mi hanno sempre voluto bene. Tra l’altro sono anche cittadino onorario di Agropoli, cosa non scontata perché la cittadinanza onoraria è una cosa che si concede non necessariamente è nato nel posto ma a chi viene da fuori e poi realizza qualcosa per far conoscere la città nel mondo. E invece io sono cittadino onorario e questa è una cosa che mi gratifica molto e mi onora.

E la vita torna”, uscita l’8 maggio 2020, in piena emergenza, le ha regalato grandi soddisfazioni e arriva un anno dopo l’uscita di “Poeti”. Come è nato questo brano e cosa ha voluto raccontare?

Dunque, E la vita torna nasce ancor prima dell’emergenza e questo perché nella mia esperienza ho sempre riscontrato il fatto che quando le cose non vanno bene, magari sembra che tutto va storto, tutto va male, ecco proprio in quel momento sta nascendo qualcosa lì per lì di cui noi non ci accorgiamo e che ci riporterà qualcosa. Ecco, quindi la vita torna a ridarci speranza, torna a ridarci delle occasioni, delle opportunità e questo per me è sempre stato così. E’ chiaro che dipende anche a noi e a quanto riusciamo a resistere agli scossoni della vita nel quotidiano. Però è sempre così, io per lo meno ho sempre avuto modo di riscattarmi in qualche modo.

Il prossimo 31 agosto, dopo due anni di pandemia, torna il Minturno Musica Estate con la sua 16esima edizione e la vedrà direttore d’orchestra. Come si è preparato a questo importante appuntamento musicale? Ci può svelare qualcosa?

Beh, mi sono preparato con l’attenzione e la dedizione che ho sempre avuto quando ci sono questi appuntamenti così importanti e soprattutto quando si tratta di ospitare dei colleghi e quindi mettere a disposizione la mia esperienza ma a anche i miei musicisti affinché loro si possano trovare completamente a proprio agio e questa è una cosa che io faccio da tempo, da sempre e la faccio con grande passione. Ci saranno tanti ospiti. Noi sappiamo che questa è una manifestazione voluta, realizzata e coordinata da Pasquale Mammaro che è uno dei grandi manager italiani nella musica. Il mio rapporto con lui poi va ben oltre, in quanto siamo amici da sempre, da quando eravamo ragazzi. E questo mi pone ancora di più un senso di responsabilità, proprio perché oltre ad essere nella scuderia di Pasquale c’è anche un rapporto personale di grande amicizia e quindi ovviamente tengo ancora di più affinché venga fuori una cosa bella e fatta bene. Come ho detto prima ci saranno tanti ospiti per una serata che si preannuncia molto bella e molto affascinante.

Maestro quali saranno i suoi progetti futuri?

Allora, in preparazione ho un video con un brano nuovo, un singolo che uscirà creo inizio autunno e sarà una novità perché sarà la prima canzone che ho scritto e canto in dialetto, nel dialetto salentino. Non mi ero mai confrontato col dialetto prima d’ora e devo dire che è un’esperienza nuova perché scrivere in dialetto è diverso però è un brano che io ho voluto fortemente tra l’altro realizzato interamente con l’orchestra vera. Voluto proprio come atto d’amore verso la mia terra, dedicato proprio alle mie radici, al luogo dove sono nato e cresciuto e che ho portato sempre con me perché le nostre radici sono la nostra valigia che noi ci portiamo dietro dove mettiamo le nostre cose che ci accompagneranno poi per tutta la vita. Il video sarà girato quasi sicuramente nell’area archeologica tra Paestum, Imperia e Agropoli e quindi nelle zone in tema con il brano. E poi sto lavorando su una raccolta dei brani cantanti e scritti per altri. Questo lo faccio perché negli anni sul web sono state pubblicate tante cose un po’ da tutti e quindi c’è un po’ di confusione. E allora, ecco sentivo l’esigenza di raccogliere tutta la mia vita e la mia carriera, fino ad arrivare a Poeti e all’ultimo inedito e raccoglierli in una raccolta così da fare un po’ di ordine.

Vuole salutare e ringraziare qualcuno?

Voglio salutare tutte le persone che in questi anni mi hanno manifestato e dimostrato il loro affetto. Oggi io riscontro una cosa e l’ho riscontrata ancora di più quest’estate girando molto facendo concerti ho incontrato molta gente. Molta gente mi dice che mi segue e ama quello che faccio è questo è molto bello perché vuol dire che questo legame negli anni non si è mai spezzato. E’ la cosa ancora più bella è quando qualcuno mi dice le tue canzoni hanno accompagnato la mia vita. Credo che per chi fa musica non ci possa essere cosa più che poter accompagnare di qualcuno. Quindi un saluto forte a tutti quelli che mi hanno dimostrato affetto, che mi seguono e che mi dimostrano tanto affetto.

Grazie mille e un grosso in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri.

Grazie mille a te.