Nord Stream, le rivelazioni del Premio Pulitzer fanno tremare la Casa Bianca

Ma Washington ha rispedito immediatamente al mittente le accuse

L’attacco ai gasdotti Nord Stream nei fondali del Mar Baltico farebbe parte di un’operazione segreta che la Casa Bianca, supportata dalla manovalanza della Cia, avrebbe messo in campo per sabotare la principale infrastruttura energetica che collega Europa e Russia. Queste le rivelazioni del giornalista investigativo e vincitore del Premio Pulitzer Seymour Hersh a seguito di una serie di studi fatti con l’aiuto di una fonte interna appartenente alla Marina americana.

Nel suo blog ha spiegato che alcuni componenti della marina militare americana, usando come pretesto l’operazione NATO nel Baltico ‘Baltops 2022’ (o Baltic Operations 2022), avrebbero piazzato degli esplosivi che poi sono stati fatti detonare tre mesi dopo con l’ausilio di un boa sonar lanciata da un aereo. L’operazione, secondo Hersh, era stata pianificata mesi prima dell’inizio delle ostilità tra Russia e Ucraina, a fine 2021 con la decisione della Casa Bianca di far saltare gli gasdotti che sarebbe poi avvenuta nove mesi dopo.

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Il giornalista spiega poi che nel dicembre 2021 Jake Sullivan, Consigliere per la sicurezza nazionale, aveva convocato una task force dove parteciparono uomini della Cia, del Capo di stato maggiore interforze e dei dipartimenti di stato e del tesoro. La fonte ha rivelato al giornalista che era necessario che l’attacco ai gasdotti non doveca essere riconducibile agli Stati Uniti in quanto sarebbe stato considerato un chiaro atto di guerra. Contro la Russia, ma anche contro la Germania che ha visto saltare in aria la sua più importante infrastruttura strategica.

Di fronte a queste accuse da parte del giornalista sono arrivate subito le risposte di Casa Bianca e Cia che, tramite i loro portavoci Tammy Thorp e Adrienne Watson, hanno rispedito al mittente l’accusa giidicandola come una totale invenzione.