Le indagini sulle esplosioni dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 dello scorso settembre 2022 proseguono molto velocemente e in diversi paesi sebbene non ci siano ancora prove definitive sui veri autori dell’attentato.
Dagli Stati Uniti tuttavia sono convinti che né Washington né Mosca sarebbero coinvolte in un tale attacco. In una sua recente analisi, il Wall Street Journal ha ottenuto informazioni da alcuni funzionari statunitensi impegnati a raccogliere prove su un possibile coinvolgimento di un gruppo pro-Ucraina, non affiliato in nessun modo all’amministrazione di Kiev o ai suoi servizi segreti.
Il Wall Street Journal ci tiene a comunicare che le conclusioni dei funzionari statunitensi non sono in nessun modo definitive in quanto l’intelligence non ha ancora concluso le sue analisi. Tuttavia, i funzionari interpelleti sono sicuri che dietro agli attacchi non ci siano né agenti filo-russi né persone legate a Mosca. Ipotesi questa che era chiara sin dall’inizio in quanto l’infrastruttura dei due gasdotti era stata stata voluto e costruita dalla Gazprom per collegare Russia e Germania. Anche se molti esponenti politici, come il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak, sono tuttora convinti di un eventuale convolgimento russo per inscenare un’operazione sotto falsa bandiera (false flag) che avrebbe spinto poi il Cremlino a mettere pressione sull’Europa.
Secondo i funzionari statunitensi interrogati dal WSJ, il possibile coinvolgimento di gruppi pro-Ucraina, non affiliati necessariamente a Zelensky, potrebbero minare la coesione all’interno della NATO e raffreddare la collaborazione tra Berlino e Kiev in un momento in cui il destino della guerra è collegato in qualche modo alle mosse della Germania.