A rischio la pensione di reversibilità

pedretti

L’ultima novità del Governo per fare cassa sulla pelle degli italiani è la  proposta di Matteo Renzi di legare allo Isee le pensioni di reversibilità. Secondo la proposta arrivata in Commissione Lavoro alla Camera  le reversibilità saranno considerate prestazioni assistenziali e non più previdenziali. In questo modo l’accesso alla pensione di reversibilità sarà legato all’indice Isee e quindi al reddito familiare, riducendo di molto il numero delle persone che ne avranno diritto. Sarà  sufficiente che una donna anziana viva ancora con suo figlio che percepisce anche un piccolo reddito per non averne il diritto. E  dato che  la casa contribuisce allo Isee, la vedova che vive nella dimora coniugale rimarrebbe con la casa ma senza alcun reddito.

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Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, dice :” Un Governo che fa cassa sui morti mi fa schifo. Il Governo vuole tagliare le pensioni di reversibilità, fregando così migliaia di persone, soprattutto donne rimaste vedove. Rubando contributi effettivamente versati, per anni”.

Anche Ivan Pedretti, il nuovo segretario della Spi Cgil, il sindacato dei pensionati italiani è molto arrabbiato e dice:” Alla faccia della lotta alla povertà, secondo questo disegno di legge le reversibilità vengono considerate prestazioni assistenziali e non più previdenziali. Che cosa significa e che cosa comporta tutto questo? Legata all’indice Isee, dove conta il reddito familiare e non quello individuale, il numero di coloro che vi avranno accesso inevitabilmente si ridurrà e saranno tante le persone che non si vedranno più garantito questo diritto. Questo non è solo profondamente ingiusto ma è anche tecnicamente improprio e rischia di aprire un contenzioso anche a livello giuridico. La pensione di reversibilità infatti è una prestazione previdenziale a tutti gli effetti, legata a dei contributi effettivamente versati. Che in molti casi quindi sparirebbero nel nulla, o meglio, resterebbero nelle casse dello Stato. In parole povere una sorta di “rapina” legalizzata, perpetrata soprattutto ai danni delle donne  che oltretutto sarebbero doppiamente colpite perché  hanno una pensione mediamente inferiore a quella degli uomini. Uno sfregio che mi auguro possa essere ritirato nella discussione che si aprirà a breve nella Commissione Lavoro. Ne vale del futuro pensionistico di tante persone e della dignità di un Governo che non può pensare di fare cassa sulle spalle delle vedove”. E rincara la dose minacciando la cosiddetta sinistra che se non fa qualcosa, milioni di voti di pensionati, finiranno alla Lega. Intanto i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato al Governo una lettera per sollecitare un tavolo di confronto.

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Personalmente trovo la proposta vergognosa.. E voi?