Anna Coleman Ladd e la sua devozione per aiutare i soldati feriti durante la guerra
La Prima Guerra Mondiale è considerata il primo conflitto più violento del 1900, una rottura delle tecniche di guerra e di guerriglia dovuta alle nuove armi, degli aerei e delle mine. Nelle trincee e nel campo di battaglia i soldati vivevano l’esperienza di morte istantanea per grandi numeri di uomini causata dalle bombe degli aerei oltre che dalle nuove armi da fuoco, chi rientrava a casa perché ferito portava con sé gravi amputazioni e traumi psicologici.
A Boston, nel 1878, a Philadelphia nasce nella bella società Anna Coleman Ladd una scultrice che si può anche definire la prima chirurga maxillo facciale, grazie alla sua sensibilità e arte ha creato in Francia il primo laboratorio di maschere e protesi per i soldati mutilati in faccia dalla Prima Guerra Mondiale.
L’inizio della sua opera
Anna Coleman Ladd, aveva studiato arte tra Parigi e Roma, sposò nel 1905 un medico, Maunard Ladd, con cui visse tre anni di studio e vita a Boston. Il marito a Parigi divenne medico per la Croce Rossa Americana, la coppia incontrò Francis Derwent Wood, fondatore a Londra del Dipartimento di Maschere per visi sfigurati. Questa idea Anna Coleman Ladd, aiutata dal marito, la portò a Parigi dove aprì uno studio artigianale suo dedicato alla ricostruzione dei visi e alla ripresa psicologica dei soldati.
C’est Moi e la guarigione dei soldati
La Prima Guerra Mondiale provocò il rientro di ben 21 milioni di feriti nelle famiglie e la sfigurazione facciale era uno dei maggiori traumi vissuti sia dal ferito che dalle famiglie. Oggi, le protesi facciali vengono create con precisione grazie alle industrie e soprattutto grazie alla stampa 3D da poco entrata negli ospedali come strumento veloce, Anna Coleman Ladd invece lavorava con gesso e pennelli direttamente sulla faccia dei soldati. Anna usava le fotografie delle famiglie e calchi di gesso per ricostruire perfettamente il viso o una delle sue parti amputate.
Lavorava con gesso e pennelli direttamente sul viso del paziente, l’opera/cura finiva quando allo specchio affermava felice “C’est moi” = Sono Io. Con questa affermazione rappresentava parte della guarigione del soldato in cura per la ricostruzione facciale. Dipingere direttamente sul soldato rappresentava anche una terapia che stimolava il dialogo e la ripresa psicologica del paziente, gli uomini chiedevano anche il disegno e la ricostruzione dei baffi.
Contributi e fonti storiche su Anna Coleman Ladd
Economicamente, Anna Coleman Ladd è stata sostenuta dalla Croce Rossa ma le sue maschere richiedevano davvero pochissime risorse per essere costruite. L’opera dei Coleman è stata sostenuta da tantissime donazioni sia dei soldati che delle famiglie curate ma anche dei filantropi europei e americani.
Ci sono molti video e documentari dedicati a lei. L’archivio fotografico del Web più importante e usato per costruire la sua storia è la Library Of Congress dove sono raccolte foto ritratto ufficiali della Coleman e di altri personaggi importanti degli Stati Uniti d’America. Coleman è un personaggio centrale nella storia della Croce Rossa Americana ma anche del dopoguerra europeo e francese.
Video Contributo con sottotitoli italiani
Anna Coleman Ladd nel suo studio che dipinge una maschera indossata da un soldato francese che è stato sfigurato nella prima guerra mondiale è mostrato in questo c. 1918 fotografia. (Libreria del Congresso)