Arti marziali 2019: l’approccio marziale spiegato da Sifu Randy Williams con la collaborazione di Sifu Seyfi Shevket e Teacher Antonio Spadafora

Tre professionisti marziali in una chiacchierata sull'arte del Kung Fu

Sii come l’acqua, cerca di adattarti ad ogni situazione. Se il tuo avversario si apre, chiuditi. Se lui si chiude, apriti” diceva  Bruce Lee.

Costui è stato il più chiacchierato artista marziale di tutti i tempi. Questi e tanti altri suoi aforismi preparano le giovani menti alla pratica delle arti marziali. Oramai l’Occidente sembra aver accolto e resa familiare l’idea di sport che sa di Oriente classificabile nel non sport bensì, e il più delle volte, nel concetto di Arte. In effetti le arti marziali sono diventate un’icona del benessere psicofisico dell’essere umano. Un simbolo dell’Oriente che invita l’io a lasciar spazio al sé spirituale.

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L’energia che ne deriva porta chiunque a ricordare inevitabilmente il leggendario Bruce Lee. Fu proprio grazie alla sua determinazione che venne riscoperto il culto di una civiltà millenaria ancorata all’attributo “marziale”, intesa come guerra, alla quale Bruce Lee ha voluto ridar merito migliorandone la profonda comprensione che va oltre una semplice disciplina sportiva. A spiegare questa cultura orientale ci pensa anche il Festival dell’Oriente che ogni anno fissa diverse tappe in tutto il Bel Paese. Vari stand con i colori che ricordano l’Oriente mostrano i propri contenuti spaziando dal culinario al floreale. Ma il faro più lucente è quello delle arti marziali che si presentano con la loro indiscussa leggiadrìa e spiritualità allietate da musiche epiche. Gung Fu, Wing Chun, Tai Chi e molti altri. È opportuno precisare che il numero di stili di arti marziali vanta una vasta scelta ma

nel nome KUNG FU è raggruppata “la totalità degli stili e dei metodi delle arti marziali cinesi”.

Nel fornire maggiori dettagli in quanto a Kung Fu ci serviremo dell’aiuto di tre amici professionisti  che hanno in comune la passione per le arti marziali: Antonio Spadafora, Seyfi Shevket e Randy Williams. Di seguito presenterò i tre professionisti  nonchè esponenti di arti marziali:
Teacher Antonio Spadafora, cuore calabrese e fierezza delle origini, è teacher del Táo Jiàn Kung Fu nella sua città di appartenenza quale Cosenza. Sin da subito si scopre fortemente predisposto e dotato nel combattimento “one to one” a mani nude. Pertanto si dona all’arte marziale totalmente, diventando in poco tempo cintura nera di karate e successivamente esperto nelle basi aikido, kung fu ( wing chun, tai chi) e nella lotta da strada in generale. Negli anni il Teacher tramanda la sua maturata formazione marziale attraverso appositi corsi. Ad oggi come fiore all’occhiello della sua personale formazione Teacher Antonio Spadafora affina le sue peculiarità grazie anche alla pluriennale amicizia intrecciata con Mr. Barry Mar amico e allievo diretto di Bruce Lee e di Jesse Glover (1°allievo assoluto e assistente istruttore di Lee a Seattle). Grazie a Mr. Barry Mar ha potuto attingere alla sorgente dell’originale dimensione del Non Classical Gung Fu attualmente costituita , dopo la scomparsa del suo fondatore,  da teams americani ed europei appartenenti alla formazione diretta di Glover, i quali continuano l’opera di promulgazione di quel particolare kung fu creato per l’appunto da Jesse Glover e Bruce Lee.

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Sifu Seyfi Shevket, di origini inglesi, precisamente   della sua London UK, insegna Wing Chun tradizionale dal 1993. È Studente ufficialmente riconosciuto del defunto Jesse Glover (il primo studente di Bruce Lee) nonchè l’unico insegnante in Inghilterra che incorpora aspetti del Gung Fu non classico di Jesse Glover nelle sue scuole . La sua miscela di Wing Chun tradizionale e Gung Fu non classico è unica nel suo approccio all’insegnamento di un’arte marziale realistica.

Sifu Randy Williams, cittadino del mondo, fondatore della Close Range Combat Academy. La sua accademia è intercontinentale, conta infatti sedi dislocate in tutto il mondo, ed è frutto di lunghi anni di sperimentazione che Sifu Randy Williams ha effettuato in seguito agli insegnamenti del Wing Chun Gung Fu ricevuti da Sifu George Yau, Sifu Augustine Fong (America) e da Sifu Ho Kam Ming (Honk Hong, allievo diretto del Gran Maestro Ip Man). Sifu Randy Williams ha sempre lavorato accanto a nomi di fama mondiale, occupandosi della sicurezza di molte celebrità come ad esempio Al Pacino, Andy Garcia, Antonio Banderas, Johnny Depp; egli ha fatto da bodyguard per numerose stars come Steven Seagal (che contattò Sifu Williams dopo aver visto i suoi libri ed averne apprezzato il contenuto), Eric Clapton, Phil Collins, gli U2 ed i Police, e per alcuni anni è stato responsabile della sicurezza dei trasporti di valore per l’intera area cinese. Tra i suoi amici troviamo nomi di altri grandi personaggi, protagonisti nel mondo delle arti marziali come Dan Inosanto e Ted Wong, considerati trai migliori allievi di Bruce Lee. La profonda stima che gli allievi hanno nei confronti di Sifu Randy Williams è sicuramente dovuta all’impostazione che egli ha dato alla sua accademia, che si concretizza in un’atmosfera caratterizzata dalla passione e dal divertimento, fattori importanti per raggiungere il livello di concentrazione ottimale. Sifu Randy Williams ha passato la maggior parte della sua vita viaggiando per far visita ai suoi allievi, da sempre sparsi in tutto il mondo. A porre domande più tecniche al Sifu Randy Williams sarà lo stesso teacher Antonio Spadafora dopo la neo conoscenza del Sifu Randy grazie alla disponibilità e complicità del Sifu Seyfi Shevket. Il teacher Antonio Spadafora mostra sin da subito una certa affinità d’idee con il Sifu Randy Williams e si rivolge a lui con la sua prima domanda

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“Quale differenza essenziale c’è tra il tradizionale wing chun di Yip Man e il tuo wing chun?”. Sifu Randy Williams risponde “Dire tradizionale è difficile. Io insegno il Wing Chun per come l’ho imparato. Ho messo qualche ingrediente mio nel senso che ho messo le tecniche che io personalmente ho testato per la strada, su un ring. E ho filtrato il mio metodo e l’ho fatto diventare un sistema di difesa personale. Meno uno SPORT. Meno un arte per fare arte. Quindi ritengo il Wing Chun un arte che deve essere funzionale. Di mio ho aggiunto alla formula di Wing Chun elementi del Jeet Kune Do avendo ricevuto insegnamenti di quest’ultimo dal mio maestro Ted Wong, allievo di Bruce Lee”.

“Quali sono i cardini dell’addestramento di un artista marziale affinché le sue abilità di Kung Fu rimangano invariate all’età che avanza?”
“La cosa più importante è accettare l’avanzare del tempo e non pensare di poter fare le stesse cose che facevo nella gioventù. Secondo me la cosa che va via prima nell’anzianità è la flessibilità ed io consiglio sempre lo stretching prima di allenarsi. È molto importante.”

“Cosa consigli a un ragazzo che si affaccia alle arti marziali per imparare l’autodifesa? Perché dovrebbe scegliere Kung Fu?”
“Penso che se non ti piace allenarti allora non praticarlo. Io penso che il Wing Chun sia una buona arte perché è molto completa, interessante. Ho fatto Wing Chun per  50 anni della mia vita ed è ancora molto interessante per me. Io voglio sempre allenarmi e non mi è mai venuto il pensiero di non voler allenarmi. E posso dire che per tutto quello che ho, devo dire grazie al Wing Chun, conosco te grazie al Wing Chun” e il teacher Antonio Spadafora evidenzia domandando “quindi ritieni che l’arte ti ha aiutato in tutto?” E il Sifu Randy Williams risponde “ho viaggiato molto grazie al Wing Chun. Ho tanti amici grazie al Wing Chun. Ho imparato bene l’italiano e tante altre lingue poiché non mi bastava  la traduzione, avevo la necessità di acquisire la padronanza della lingua per spiegare i miei concetti con l’intensità e l’efficacia che richiedevano. Un ragazzo che vuole imparare le arti marziali ha una vasta scelta ma credo che il Wing Chun sia una scelta adeguata per iniziare”.

“Sul web leggiamo che era responsabile della sicurezza di alcune star di Hollywood, tra cui Andy Garcia e Al Pacino. In seguito ha lavorato come guardia del corpo di Steven Seagal, cantanti e gruppi musicali famosi. Che cosa ha aggiunto questa esperienza alla tua preparazione marziale?”
“Si è vero. Tuttora sono a Las Vegas in qualità di responsabile della sicurezza di una Band Rock. In tal caso l’arte marziale ti dà le abilità per prevenire una situazione. Ti prepara al peggio che può succedere. Uso l’arte marziale come strategia per sentire e anticipare il pericolo.”

“Cosa ne pensi del Jeet Kune Do e di Bruce Lee?”
” Io ho imparato il Jeet Kune Do da un allievo di Bruce Lee, Ted Wong. Per me Bruce Lee è un eroe. Lui aveva la palestra vicino casa mia. E ricordo che quando ero piccolo spiavo con i miei amici le sue lezioni a Los Angeles, nella Chinatown. Il mio vicino di casa era Ted Wong e vedevo sempre lui che si allenava con Bruce. In quel tempo Bruce Lee non era famoso come una movie star. Ma nella Chinatown tutti lo conoscevamo come King Bruce Lee.” E via via il Sifu Randy Williams esprime la sua ammirazione per Bruce Lee emulando per un po’ di tempo il proprio allenamento fisico prendendo spunto da ciò che Bruce Lee aveva messo per iscritto. Sifu Randy Williams conclude ” Bruce Lee mi ha guidato molto nella mia vita.” E nel definire il suo Wing Chun spiega “Ted Wong ha imparato da Bruce Lee. Bruce Lee ha estrapolato qualcosa dal Wing Chun per il suo Jeet Kune Do. Ted Wong mi ha insegnato il Jeet Kune Do. Io ho inserito nel mio Wing Chun elementi del Jeet Kune Do. Il mio è un Wing Chun Jeet Kune Doificato”.

Il Teacher Antonio Spadafora conclude con una domanda che ha il sapore di curiosità “Che tipo di alimentazione fai?”
“Mangio tutto quello che non mi mangia” risponde Sifu Randy Williams sorridendo e precisa ” Mangio tutto ma poco. Non evito nessun cibo. Se ho una giornata impegnativa, faccio una prima colazione abbondante poiché ho tutto il giorno per bruciare. Poi non mangio mai dopo le 21 perché è difficile digerire quando dormi. Tutto si trasforma in grasso” .

Dopo la chiacchierata degna di merito tra il Sifu Randy Williams ed il Teacher Antonio Spadafora, i tre professionisti si salutano tra di loro con un classico saluto taoista. E simpaticamente il Sifu Randy Williams saluta i lettori di Quotidian Post con autoironia “Grazie a tutti. Spero che tutti mi avete potuto capire perché parlo l’ italiano come un uomo di Neanderthal“. Ma resta un’ultima curiosità da sbrogliare e ci si rivolge con un’ulteriore domanda sia al teacher Antonio Spadafora sia al Sifu Seyfi Shevket “perché praticare il Kung Fu?” 

Teacher Antonio Spadafora sostiene “praticare il kung fu perché quest’arte, come tutte le arti, dona all’individuo la possibilità di esprimere al meglio la propria personalità grazie al connubio che si realizza nel tempo tra la buona formazione tecnica professionale e le proprie qualità innate nonché inclinazioni caratteriali. Dunque nello specifico, trattandosi di arte marziale, tale artista ha la possibilità di realizzare e di possedere in definitiva elevate capacità nel saper  gestire al meglio , con un fondamento creativo dunque artistico, un reale combattimento fisico o un’eventuale azione fisica avversaria violenta. Il tutto sostenuto  in prima persona dal rifiuto dell’uso della forza bruta. Di contro se incrociata , ossia attivata da terzi nei propri confronti, l’artista kung fu sarà sempre in grado di gestirla nonché di neutralizzarla tempestivamente grazie alla sua sensibile e addestrata  maestria acquisita”.

Sifu Seyfi Shevket afferma ” Le persone che vogliono imparare un’arte marziale hanno ragioni individuali, non tutti sono combattenti. Alcuni possono iniziare desiderando mettersi in forma, fare un passatempo, esprimersi o semplicemente socializzare con gli altri. Ma se si godono l’atmosfera della classe e sentono di fare progressi, si rendono presto conto che alla fine è un sistema di combattimento e vedono l’importanza dell’autodifesa, dato che tutti noi abbiamo un istinto di sopravvivenza naturale, da allora in poi potrebbero allenarsi con un atteggiamento intenso quando si rendono conto che potrebbe salvare le loro vite in un alterco di vita o di morte. Pertanto, sebbene le persone siano diverse con atteggiamenti e personalità diverse e possano avviare un sistema di arti marziali per molte ragioni, si spera che continueranno ad allenarsi. Per me come insegnante e artista marziale prima direi che per ogni persona capace è un must  imparare un sistema di difesa di arti marziali scelto.”

È chiaro che le arti marziali sono consigliate dai tre professionisti senza alcun veto. Gli stessi però invitano a praticarle con il giusto spirito garantendo grandi risultati sul lato fisico, sul lato psicologico e nella vita sociale. E infine è importante precisare che ad oggi le arti marziali sono classificate tra gli sport più sicuri.