Caso Azzollini, chiesto l’arresto

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Per Antonio Azzollini, il vulcanico senatore di Nuovo Centrodestra implicato nella vicenda dell’ex ospedale psichiatrico “Divina Provvidenza” di Bisceglie, verrà chiesto l’arresto.

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Il politico pugliese, indagato per bancarotta fraudolenta nella vicenda dell’ospedale, gestito da suore con cui avrebbe intrattenuto rapporti, è in una situazione tale da essere arrestato. Così ha sostenuto Dario Stefano, presidente della Giunta per le autorizzazioni del Senato: “La richiesta è stata avanzata da alcuni gruppi ed è stata approvata all’unanimità”. Lo stesso Stefano ha chiesto i domiciliari, in quanto non esiste, per Azzollini, il fumus persecutionis.

A fine seduta, Stefano ha aggiunto: “Ci sono ancora sei iscritti a parlare e c’è stata una richiesta dai aggiornare a domani la seduta. La richiesta è stata votata all’unanimità da tutti i componenti. Il rinvio a mercoledì è frutto di una richiesta a più voci, da parte di rappresentanti di ogni gruppo. Ci si è aggiornati con l’impegno a terminare la discussione generale da votare domani”. Quanto alla proposta di conferma dell’arresto, ha detto: “È in linea con l’impostazione di questi anni che ha voluto tenere fermo il fatto della non giurisdizionalità dell’attività dell’organo parlamentare da lui presieduto”.

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Chi si è scagliato contro tale decisione è Carlo Giovanardi. Il senatore modenese di Nuovo Centrodestra ha detto: “Perché, questo non è un linciaggio? Noi riteniamo che questa sia una infamia, che sia ingiustificata. Da questa decisione può dipendere anche la tenuta della legislatura”.

Stefano Malvicini