Prescrizione: le posizioni del governo

Cosa dice la legge, modifiche proposte e ragioni dei favorevoli e dei contrari

 

Uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 stelle durante le elezioni è stato la lotta alla corruzione, in particolare la revisione della prescrizione.

La prescrizione nell’ordinamento corrente

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Secondo l’ordinamento corrente, dall’art. 157 del Codice penale leggiamo che in generale “la prescrizione estingue il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena stabilita dalla legge”. Il tempo trascorso si calcola a partire dalla commissione del reato. La prescrizione è motivata dalla mancanza di interesse dello Stato a perseguire dei reati trascorso un certo tempo, per questo principio “non estingue i reati per i quali la legge prevede la pena dell’ergastolo, anche come effetto dell’applicazione di circostanze aggravanti”.

La proposta dei 5 stelle

In Italia la regola entra in conflitto con la lentezza delle indagini e con la nota lunghezza dei processi e infatti sono stati molti i reati rimasti impuniti negli ultimi anni. Il cambiamento proposto dal M5S è quello di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. La modifica è stata proposta come emendamento alla legge anticorruzione ed è stata fonte di dichiarazioni polemiche da parte degli alleati leghisti.

L’ostilità degli alleati

Giulia Bongiorno (contraria alla prescrizione)
Giulia Bongiorno
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Secondo i contrari all’emendamento, bloccare la prescrizione allungherebbe ancora di più i tempi della giustizia. Ciò andrebbe in conflitto con il diritto dell’imputato ad avere un processo di durata ragionevole.
Il ministro della pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, da avvocato ha definito la modifica “una bomba nucleare sul processo”, affermando però nei giorni successivi che un accordo sulla riforma della prescrizione si troverà.

Le ragioni del fronte pentastellato

Anche sull’altro fronte, nella persona di Alfonso Bonafede, ministro della giustizia, c’è un’apertura agli alleati, seppur accompagnata dalla difesa della necessità della riforma. Il ministro ha dichiarato: “Ragioniamo pure su un miglioramento del testo ma non ci sono dubbi sul fatto che il Paese non può più aspettare….La bomba atomica che rischia di esplodere è la rabbia dei cittadini di fronte all’impunità. Con la nostra riforma della prescrizione gli unici a dover temere sono i colpevoli.”

Chi è a favore non teme ulteriori allungamenti, ma afferma anzi che i tempi dei procedimenti penali si ridurranno poiché gli avvocati della difesa non avranno più vantaggi a temporeggiare. Ancora Bonafede, rassicura i detrattori che la prescrizione sarà accompagnata da investimenti nella giustizia e “Con più risorse, in termini di magistrati e personale amministrativo, i processi saranno più veloci”

Alfonso Bonafede (favorevole alla prescrizione)
Alfonso Bonafede

La questione del contratto di governo

I 5 stelle ricordano che la manovra è prevista dal contratto di governo. Salvini ha dichiarato “La riforma della giustizia è nel contratto di governo, così come la riforma della prescrizione, e quindi si faranno, ma non a colpi di emendamento in Commissione”. La frase del vicepremier leghista conferma il sostegno agli alleati ma lascia trasparire disappunto per il modo in cui hanno introdotto la riforma.

Il M5S ha ritirato ieri l’emendamento sulla sospensione della prescrizione, annunciando che la modifica sarà presto ripresentata in un nuovo testo.