Confusione europea: no alle quote dei migranti

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Non solo la Grecia, ma anche la questione migranti si impone, prepotentemente, nelle agende politiche.
Sembrano giorni (e scelte) difficili quelli che l’Europa dovrà affrontare.

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Al vertice “risolutivo” del 25-26 giugno, capi di Stato e governo si lasciano andare a “simpatici” siparietti.
Renzi si infiamma : ” Se non siete d’accordo sui 40mila asilanti da distribuirsi non meritate di essere europei“.
La lituana Gybauskaitè, incalza:
Noi ci dovremmo assumere le vostre responsabilità?”
Renzi,risponde: ” Fate pure,se questo è la vostra idea di Europa, tenetevela. Possiamo fare da soli“.
Poi Renzi rientra, si scusa e spiega: “ Sono uno che si fa prendere dalle emozioni”.

Si,ma la questione rimane, e la soluzione?
I richiedenti asilo si accolgono,i migranti economici vengono rimpatriati.
L’intesa raggiunta al vertice, è misera: La redistribuzione di 40.000 migranti,nei prossimi due anni, ci sarà; entro la fine di luglio ogni stato dovrà comunicare quanti migranti è disposto ad accogliere.
Il meccanismo sarà operativo alla fine dell’estate e sarà volontario anche se,il raggiungimento dei 40.000 è obbligatorio.

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Le polemiche proseguono e l’unico punto d’accordo sembra quello sull’operazione militare “EunavFor Med”: il “semplice” contrasto agli scafisti.

Eppure, bisognerebbe iniziare a pensare a misure per l’ingresso regolare; perché è impensabile credere che una maggiore severità nei rimpatri possa scoraggiare nuove partenze.
Secondo Amnesty International ( organizzazione non governativa internazionale,impegnata nella difesa dei diritti umani) tra il 2007 e il 2013, l’Unione Europea ha speso quasi due miliardi di euro per “proteggere” le sue frontiere esterne e appena 700 milioni per assistere i richiedenti asilo e i rifugiati giunti sul territorio europeo.

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Ma,il mondo e l’Unione Europea dovranno sempre più confrontarsi con flussi migratori misti,in cui le cause saranno molteplici e sempre più complesse.
Ragionare con soluzioni e logiche semplicistiche potrebbe essere pericoloso e comunque, tirare su un muro appare molto più facile.
Che poi questo, sia semplicemente un archetipo mentale dell’uomo, che a poco o nulla serve, non importa.
Perché alla fine,paga. E molto.