Crisi Ucraina: braccio di ferro tra la Nato e la Russia

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«Oggi decideremo –ha annunciato giovedì mattina da Bruxelles il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg – le dimensioni e la composizione della nostra nuova forza militare ‘punta di lancia’. E faremo sì che possa essere dispiegata nel giro di pochi giorni». Parole di Jens Stoltenberg, Segretario Generale della Nato dal 1 ottobre del 2014.
In Ucraina la situazione sta degenerando, la crisi si sta aggravando e la violenza sta peggiorando a causa del ruolo giocato da Mosca.
La Nato annuncia un contingente militare di 5mila uomini da dispiegare nei Paesi Baltici: Polonia, Bulgaria e Romania, rassicurando gli alleati dell’Est.
L’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, la Nato, mai aveva inviato un monitor così forte al Cremlino. La “Guerra Fredda” è finita da qualche tempo, ma rimangono ancora decisioni importanti da prendere, come difendere tutti gli alleati dalle minacce che giungono da qualsiasi parte. Nel frattempo gli aerei militari di Mosca sorvolano con regolarità, uno spazio così vasto che va dal Mar Glaciale artico al Golfo del Messico e dal Pacifico orientale all’Atlantico occidentale. Era dai tempi della Guerra Fredda che questo non accadeva.
È stato Serghei Shoigu, ministro della Difesa russo, ad annunciare la sfida con pattugliamenti anche vicino alle coste Usa.
La nuova Forza Militare si chiama “Punta di Lancia”, ed è dotata di truppe terrestre, di artiglieria pesante, carri armati, batterie antimissili, aerei ed elicotteri.
Il vertice dei ministri è iniziato con una riunione del Gruppo di pianificazione nucleare, riunitosi per discutere di come agire nel giro di 48 o72 ore al massimo.

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La Nato mostra i muscoli alla Russia, e Mosca ha già reagito, dichiarandosi preoccupata per il rafforzamento della Nato al confine.