Fontana: un ministro per la famiglia e le disabilità omofobo ed antiabortista

Un Ministero per la famiglia e le disabilità all'insegna del conservatorismo e del bigottismo.

Veronese, 38 anni, laureato in scienze politiche, è vicesegretario della Lega Nord, europarlamentare e vicepresidente della Camera dei Deputati.

Lorenzo Fontana sarà il Ministro per la Famiglia e le disabilità del governo gialloverde di Conte.

E’ un leghista, un cattolico ed un antiabortista, tra le sue dichiarazioni:

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“Se non si rispetta la vita dal concepimento alla fine naturale si arriva ad aberrazioni come quelle di cui siamo stati e siamo testimoni”

In passato lo stesso Fontana si era opposto ai “grillini che vogliono l’aborto indiscriminato” ed aveva dichiarato:

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“Il Movimento 5 Stelle vuole liberalizzare in modo indiscriminato la pratica abortiva, riducendo a una quota sostanzialmente rappresentativa il numero degli obiettori di coscienza e adducendo le solite motivazioni care ai radicali e alla sinistra, una di stampo culturale e cioè che lo Stato è laico, e l’altra meramente pratica secondo cui la presenza degli obiettori aumenta il ricorso agli aborti clandestini. Sono tesi semplicistiche e superficiali”.

Non è tutto, il vicesegretario della Lega, infatti, è anche apertamente “anti gay”:

Durante un convegno dell’organizzazione ProVita Onlus dal titolo “La famiglia sotto attacco?” Fontana ha affermato:

Attaccano il valore della famiglia naturale, che è l’anello di congiunzione più importante tra l’individuo e la comunità, per indebolire sia la persona che la società e renderle entrambe più vulnerabili, manipolabili al fine di dominarle. Infatti una comunità composta da famiglie che si tramandano, di generazione in generazione, i propri valori, le proprie tradizioni, la propria identità è una comunità più forte, difficilmente manipolabile e dominabile.”

Secondo Fontana la comunità LGBTQ rappresenterebbe un pericolo per i valori della famiglia tradizionale e per la società stessa.

A chiarire ulteriormente le posizioni del ministro sulla comunità LGBTQ, è un altro suo intervento, più recente, sulla questione del “Bus della Libertà.”

A febbraio la sindaca di Torino, Chiara Appendino, non ha permesso l’occupazione del suolo pubblico al bus  “Stop-Gender. Bus della Libertà, le Manif pour tous Italia” che presentava il claim “Non confondete l’identità sessuale dei bambini”.

Il bus è invece stato accolto a braccia aperte a Verona ed il vicesindaco Lorenzo Fontana ha subito espresso la sua solidarietà nei confronti di CitizenGo responsabile dell’iniziativa.

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