Intervista a Daniele Ippolito

Chi è Daniele Ippolito, come nascono i suoi album e perché dovremmo ascoltarli

 

Oggi è un mercoledì all’insegna della musica. L’artista che vi propongo di ascoltare è Daniele Ippolito.

Ha solo 25 anni, eppure i suoi album dimostrano una maturità decisamente maggiore. Prima di parlare dei suoi lavori, iniziamo col conoscere Daniele Ippolito “nato a Taranto nel 93 ma da sempre vissuto in un paesino poco fuori la città chiamato Statte”.

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“Daniele, quando è nata la tua passione per la musica elettronica?”

“Parto introducendo due brani, It’s My Life dei Talk Talk e Take On Me degli A-HA, in assoluto i due brani che per eccellenza mi hanno trasportato nella musica elettronica. Da lì ho capito che sarei dovuto diventare un tastierista e che avrei dovuto sposare quel suono degli anni 80.”

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Questo matrimonio è stato celebrato, e anche con successo: i suoi album Sounds of the Vice (2017) e Materia (2018) sono pervasi da quel suono.

“A questo punto devo chiederti se c’è qualche artista o gruppo che ha influenzato i tuoi album.”

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“Sicuramente Jean Michel Jarre, Hans Zimmer, Vince Clarke, Depeche Mode e compositori come Miki Chieregato, Giorgio Moroder e altri sono alcuni degli artisti che ascolto quotidianamente e sicuramente la loro sonorità ha influenzato in qualche modo il mio concepire musica.”

Quello che accomuna Sounds Of The Vice e Materia è sicuramente la capacità di dare corpo alla musica.

Gli album

copertina di Sounds of the Vice di Daniele Ippolito

Sounds of the Vice è un primo album decisamente d’impatto, che presenta brani ritmati e di una sonorità luminosa. Un suono nitido che accompagnerà piacevolmente le vostre giornate. Tra i brani cito Sonny’s Dream, che spicca per l’atmosfera onirica e Solstice II, con leggeri richiami new age.

Un album così non poteva che spingermi a conoscere le circostanze che lo hanno ispirato.
“Fin dall’età di 18 anni sono fuori casa per motivi di lavoro e ho dovuto subito affrontare le difficoltà della vita quotidiana.” ci racconta Daniele “in particolar modo, una stagione passata a Miami mi ha totalmente tuffato in un mare di emozioni che si trasformarono nel mio primo album Sounds Of The Vice mentre Materia, è una sorta si sviluppo, ovvero una seconda versione di quelle emozioni. Non tutto riconducibile solo e soltanto a Miami ovviamente, il tutto è arricchito da coinvolgimenti sentimentali e non”.

copertina dell'album Materia di Daniele Ippolito

In effetti questa evoluzione personale si sente chiaramente nell’album Materia, che è ancora più ricco di sonorità, che riescono ad evocare un mix di sentimenti. Un esempio è Eletric, che suscita malinconia e amore avvolti da un tocco di mistero che pervade tutta la seconda parte dell’album. Non manca la sensualità, espressa da Vivid Love, che vede la partecipazione di Rod Bradley. Dopo tanto viaggiare, un ritorno alle origini nelle note spensierate e quasi cantautorali di The Great Taranto.

Insomma, più che un ascolto musicale è un viaggio nelle emozioni quello con Daniele. Ma sarà stato questo il suo scopo? A quanto pare, si.
“Con la mia musica più che raccontare vorrei far provare delle emozioni, le stesse che ho provato io nei miei momenti di vita… Ansia, felicità, stupore, delusione e quant’altro. Ho sempre cercato di dare un suono, di materializzare i miei sentimenti”

Potete ascoltare Daniele Ippolito su Spotify: https://open.spotify.com/artist/1zgywo1NLW0eY8KdcUcElC?si=y1pyJxeLT2qLSQng1YX2HQ&fbclid=IwAR1lkqhgZOwtkRIvNB86aJYiwfYbpFRmCiaB6HFgsd1tmwDe_0itbrMB1wE