La famiglia di Aboubakar Soumahoro si trova nei guai. Ieri le Fiamme Gialle hanno comunicato alla moglie, alla suocera e al cognato dell’ex deputato sindacalista un provvedimento di misura cautelare firmato dal Gip di Latina. Liliane Murekatete, Maria Therese Mukamitsindo e Michel Rukundo non potranno gestire imprese né avere rapporti con la pubblica amministrazione per un anno. Inoltre, sono stati sequestrati loro € 640 mila.
Secondo il giudice, i tre avrebbero mostrato “elevata spregiudicatezza criminale nell’attuare un programma delinquenziale a gestione familiare protratto nel tempo“. La notifica al culmine delle indagini sul filone che riguarda l’evasione fiscale da parte delle cooperative da loro gestite.
Secondo il P.M. Andrea D’Angeli, gli indagati avrebbero evaso per anni le imposte sui redditi e sul valore aggiunto.
L’associazione che si doveva occupare di donne vittime di torture e violenze non sarebbe altro che uno schermo per evadere le tasse.
La cooperativa Karibu si occupava dei centri di accoglienza straordinaria, di quelli per i richiedenti asilo e i rifugiati, dei servizi di accoglienza per minori e della rete antitratta. E per detta attività riceveva fondi pubblici. Milioni di euro elargiti anche dalle Prefetture.
Nell’attività di analisi delle somme entrate e uscite dai conti della cooperativa, i militari avrebbero riscontrato “prelevamenti in contanti, bonifici verso l’estero, una difficile rendicontazione delle erogazioni, una gestione contabile non trasparente e distrazioni di denaro per finalità estranee alla gestione dei progetti“.
Nel frattempo, i migranti sarebbero rimasti al freddo, senza cibo né acqua mentre i fondi statali sarebbero finiti in Ruanda per gestire safari e attività di ristorazione. O per incrementare la collezione di borse di lusso delle indagate.