Matteo Renzi, all’indomani della sconfitta referendaria del 4 dicembre 2016 subì un “dispetto” sulla sua abitazione di Pontassieve. Un abusivo si impossessò dei dati dell’ex premier e chiamando il call center della società di fornitura elettrica ha richiesto il distacco della luce fingendosi l’ex presidente del consiglio. Il distacco stava per avvenire ma i tecnici Enel all’ultimo minuto si sono accorti che nessuno aveva chiamato veramente dalla villa per interrompere la fornitura. Oggi, per quella vicenda raccontata dal quotidiano locale “Libertà, è finito in tribunale Ludovico Caviglioni accusato di diversi reati.
Cronaca del fatto
Ludovico Caviglioni all’epoca era consulente in un punto Enel di Piacenza, comparso sul banco degli imputati è accusato di intrusione abusiva all’interno del sistema informatico locale e di sostituzione di persona. Il giudice che ha seguito le indagini è Fiammetta Modica e al momento l’ex consulente si è dichiarato innocente. Le indagini sono partite subito dopo la visita dei tecnici Enel, nonostante la richiesta attiva dell’interruzione di fornitura non hanno eseguito l’operazione per mancanza dei proprietari all’interno dell’abitazione. L’inchiesta è partita grazie anche alla polizia postale che ha accertato il furto dei dati da sistemo informatico di Matteo Renzi, sono stati prelevati indirizzo, codice fiscale e codice utente. Un uomo poi con queste informazioni ha chiamato il call center della società elettrica. Ieri è scattato il processo dopo più di tre anni dalla vicenda, il motivo potrebbe essere un dispetto ma purtroppo l’esito del tribunale verrà aggiornato tra un anno.
Sull’inchiesta Eventi6 e i domiciliari dei genitori
Sulla vicenda dell’Enel da parte di Matteo Renzi non sono arrivati commenti mentre da Giletti sotto i riflettori di “Non è l’Arena” su La7 ha pronunciato preoccupazione per il clima del Paese definito infame a seguito a degli insulti lanciati contro Emma Marrone e soprattutto per la vicenda dei genitori Renzi, un caso mediatico aveva pronunciato in passato per eliminarlo dalla scena politica. Dopo l’archiviazione del nome di Tiziano Renzi all’interno dell’inchiesta Consip è esploso il caso Eventi6 che coinvolge anche la mogli Laura Bovoli con l’accusa di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni per operazioni inesistenti tramite aziende collegate.
La conferma dei domiciliari
La procura di Firenze ha confermato i domiciliari come misura cautelare rispondendo così negativamente alla richiesta di revoca da parte dei legali della famiglia Renzi. Il Gip potrebbe avere parere diverso a seguito di altri interrogatori, la prima udienza di processo si terrà il 4 marzo. L’interrogatorio dei genitori è durato quasi cinque ore, due ore a testa. La richiesta di revoca dei domiciliari si è basata sull’affermazione che sia Tiziano Renzi che Laura Bonoli “sono pensionati“, entrambi hanno lasciato le proprie occupazioni rispettiva nella Eventi6, il padre si è cancellato dal registro degli agenti di commercio. Si contesta alla coppia illeciti che ammontano a 700 mila euro, i legali contestano la cifra riportandola a 250 mila. Matteo Renzi ha dichiarato più volte di attendere fiducioso l’esito finale della magistratura e continua a sottolineare le sue posizioni critiche nei confronti del governo giallo verde e conferma la non decisione di un’alleanza con i 5 Stelle in vista delle europee.
Intervista Matteo Renzi: Non è l’Arena, Giletti