Presunti voti comprati: caos in Puglia

PRESUNTI VOTI COMPRATI: CAOS IN PUGLIA

Ad una settimana dalle consultazioni elettorali che rinnoveranno il Consiglio regionale pugliese, sulle principali pagine dei quotidiani non sono i programmi ad accendere i riflettori del dibattito, ma i continui sospetti legati alla compravendita dei voti.

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Già lo scorso 16 Aprile, l’On. Giuseppe D’ambrosio (M5S), attraverso la sua pagina fbk, pubblicava uno “screensaver” (vedi foto) contenente una conversazione integrale, denunciata anche alle autorità competenti e che lasciava presagire un baratto elettorale a favore di Michele Emiliano.
Non si fece attevoto di scambio denuncia D'Ambrosiondere la risposta dell’ex Sindaco di Bari, che sullo stesso “social network” ringraziò il Portavoce andriese per l’avviso, enunciando querela nei confronti degli autori del reato.
Episodi simili hanno coinvolto anche altri candidati presenti nelle liste che sostengono Emiliano, trattasi di Pippo Liscio, Anita Maurodinoia e Gianni Filomeno.

Su quest’ultimo gira in rete un video (clicca per visionare) reso pubblico dal M5S pugliese e denunciato alla Procura della Repubblica di Bari dal Senatore Maurizio Buccarella (M5S). Il filmato, riproduce nella prima metà, l’audio di una telefonata tra una collaboratrice di Filomeno (tale Signora Tina) ed un ragazzo interessato al volantinaggio. La donna, invitandolo ad un incontro per il pomeriggio successivo evidenzia la necessità di “giovani che possano fare volantinaggio, rappresentanti di lista e attacchini: ovviamente, tutto retribuito … Porti documento di identità e tessera elettorale”. Il ragazzo chiede: “Perché anche la tessera?”. E la signora spiega: “Per dare riscontro del tuo voto. Abbiamo bisogno dei vostri voti e dei vostri parenti, ovviamente…”. Nella seconda parte, la signora presentandosi ai ragazzi, rilascia il suo recapito telefonico e subito evidenzia: “Ovviamente ci servono voti ragazzi, mi raccomando è una cosa importantissima, andate oltre i familiari, allargate… allargate”, esorta. Una ragazza obietta: “Non ci abbiamo capito molto, siamo venuti per altro”. Interviene Filomeno che spiega: “Quello che ci serve è organizzare il gruppo, uno per famiglia. Quello da dire ai ragazzi è: Tu sei libero di votare, di fare campagna elettorale? La tua famiglia è libera? Ok, la mettiamo insieme con noi”. Qualcuno chiede: “Trenta euro?”. E Filomeno replica: “Sì, sì, certo, è normale: un rimborso spese”. Una ragazza: “Ma è voto di scambio“. Lui nega: “No, è rimborso spese”. Lei non molla: “Sono venuta per fare la rappresentante di lista, perché la signora Tina mi ha detto che cercava un rappresentante in cambio di 30 euro”. Filomeno si irrigidisce: “Ti hanno dato un’informazione sbagliata, tu lo devi fare perché ci credi“. Tina irrompe: “Gianni, qualche problema?”. Lui: “”. La donna allora precisa: “Non c’è nessun tipo di scambio“. La ragazza insiste: “Perché mi avete chiesto di portare la tessera elettorale?”. Risposta: “Perché voglio mettere una persona in ogni seggio”.

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Dinamica simile per la Maurodinoia, scoppiata dopo la messa in onda di un video (clicca per visionare) attualmente sequestrato dalla Digos e trasmesso su TgNorba, dove un suo presunto collaboratore del comitato elettorale, recita il tariffario per un rappresentante di lista in base ad un numero di voti assicurato: “Trenta, quaranta, cinquanta euro”.
Difatti, costituisce reato attribuire compenso o rimborso spese ai rappresentanti di lista.
Non si è fatta attendere la risposta della candidata del PD, la quale smentendo tutto, ha depositato una denuncia per diffamazione nei riguardi dell’addetto intervistato.
Intanto, da alcune testimonianze rilasciate agli inquirenti (fonte Repubblica) è emerso un gruppo fbk di circa cento membri, riconducibile alla Maurodinoia, nel quale una ragazza avrebbe pubblicato un annuncio, che recita “Stiamo cercando rappresentanti di lista (ben retribuiti) per un partito. Per informazioni, contattarmi in privato“, seguito da uno smile.
Raggiunta telefonicamente (vedi video), la reclutatrice di rappresentanti di lista si sbilancerà poco sul compenso: “Tramite telefono non posso dare informazioni sul compenso, ma la cifra gira per il paese, quindi si può sapere facilmente“.pippo liscio

Infine a Cerignola, in Provincia di Foggia, sulla pagina fbk di Filippo Moccia (impiegato Inps e sostenitore di Pippo Liscio) è stato visibile per due giorni, un annuncio per rappresentanti di lista che sembrava uno scritto più attinente alle bacheche di un ufficio di collocamento, “Cerchiamo ragazze/ragazzi da 18 anni in su fino a copertura di tutti i seggi elettorali di Cerignola, disponibili ad assistere allo spoglio delle schede elettorali come rappresentanti di lista solo per le elezioni regionali. Retribuzione adeguata. Inviare richiesta privata”.

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Emiliano intanto, prende le distanze dagli accaduti e propone una nuova legge elettorale che vieti l’utilizzo dei “conta voti” nei seggi, appellandosi poi ai suoi candidati, affinché rinuncino a partire da questa tornata elettorale.

Infine, già martedì un nuovo terremoto potrebbe colpire il tacco dello stivale, la Commissione Nazionale Antimafia infatti, ha reso noto che ben sei dei 13 candidati impresentabili, figurano proprio nelle liste regionali pugliesi. Secondo alcune indiscrezioni, si tratterebbe di 4 esponenti presenti nelle file dell’ex Sindaco di Bari e 2 in quelle di Francesco Schittulli.