Riforma della scuola: 60.000 nuovi insegnanti

Riforma della scuola

Trasparenza, 5×1000 alle scuole, nuove assunzioni, eliminazione delle graduatorie e valutazione anche per i presidi, queste le parole chiave della Riforma della scuola, l’annunciato tormentone politico di questa estate.

«Far ripartire l’Italia dalla scuola»

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Dopo il Jobs Act Renzi dichiara così il suo nuovo obiettivo, durante la manifestazione <La scuola che cambia, cambia l’Italia> annuncia che in settimana verrà presentato un decreto legge con le misure urgenti e un disegno di legge dall’impianto più generale. Probabilmente entro l’estate la riforma della scuola sarà completata, da settembre potremmo vedere quindi i risultati nella nuova fatica del nostro parlamento, vediamo un po’ le idee poste sul piatto.

60.000 nuovi insegnanti per settembre.

Nonostante il numero previsto sia nettamente inferiore ai 150.000 nuovi assunti previsti inizialmente, la riforma della scuola si basa soprattutto su un incremento organico, il sottosegretario Faraone dichiara:

«Dopo questo piano avremo 60.000 insegnanti in più rispetto al numero complessivo dei docenti italiani.»

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Questo significa che sono previste nuove classi, il sottosegretario aggiunge:

«amplieremo il tempo scuola nel primo ciclo»

Gli insegnanti verranno scelti dalle graduatorie in esaurimento e probabilmente da quelle di istituto, cercando di compiere scelte che soddisfino contemporaneamente il fabbisogno di specifiche materie come lingue straniere , musica e arte.

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Eliminazione graduatorie.

Pare che sia quasi definitiva la decisione di far sparire le graduatorie, così dichiara il ministro Giannini:

«Assunzioni nella scuola solo per concorso pubblico. Via la babele di graduatorie che sembravano accontentare tutti, ma non accontentavano nessuno»

5×1000 alle scuole.

Nell’ottica di dare maggiore autonomia agli istituti scolastici Renzi espone l’idea che vorrebbe inserire nella riforma della scuola:

«Daremo autonomia alle scuole in futuro, spero dal 2016, anche dal punto di vista economico. Sarà un meccanismo serio nel quale ciascun genitore e cittadino in dichiarazione dei redditi indica la singola scuola»

Trasparenza, in esame anche i presidi e superamento dell’anzianità.

La riforma della scuola intende superare i vecchi meccanismi dell’anzianità con un sistema a premi a cadenza triennale ed elegge la trasparenza a valore portante, così si esprime il presidente del consiglio:

«È giusto valutare gli insegnanti e anche chi deve valutarli.»

Insomma si preannuncia un’estate densa di nuove polemiche e difficili questioni, quando ancora il dibattito sul neonato Jobs Act non accenna a placarsi.