Dopo la bocciatura clamorosa di quattro progetti per il piano rifiuti da finanziare con i fondi del Pnrr, il sindaco capitolino, Roberto Gualtieri, annuncia ricorso.
“Il mancato finanziamento? Una scelta sbagliata”
“Questo mancato finanziamento è una scelta sbagliata, incomprensibile, del ministero dell’Ambiente della Sicurezza Energetica. E’ basata su criteri sbagliati, che non hanno tenuto conto né del criterio del programma nazionale per la gestione dei rifiuti per la riduzione del gap impiantistico”.
Così Roberto Gualtieri nel commentare la notizia che i biodigestori di futuristica generazione non interverranno nella rete del trattamento dei rifiuti della città metropolitana di Roma: ”E’ una scelta che va nella direzione contraria rispetto al grande sforzo messo in campo da questa amministrazione per dotare la Capitale di una rete impiantistica moderna che la renda autosufficiente nel trattamento delle diverse filiere dei rifiuti”.
Due biodigestori e due impianti per la selezione di plastica e carta: questi i progetti bocciati
Il sindaco della capitale, torna così sul tema che sta creando non poche criticità l’amministrazione comunale, che si è vista sfumare, così, i fondi richiesti per la realizzazione di quattro impianti. In un precedente intervento all’ apposita commissione per i fondi previsti nel PNRR, Gualtieri precisava che, a “saltare”, sono “due biodigestori anaerobici” e altrettanti “impianti per la selezione di carta e plastica”. Fatti, questi, che creerebbero una “criticità molto, molto rilevante”, concludeva Gualtieri che è anche Commissario governativo in tema di rifiuti. In più: “solo 13 progetti del centro sud su 383 candidature. E il 45% dei fondi destinati al centro sud – sottolineava – sono stati destinati a comuni con meno di 15mila abitanti”.
Il che vorrebbe dire che le grandi città sono state penalizzate e, per la Capitale, il problema è piuttosto pesante.
Da un lato il ricorso e dall’altro il dl Aiuti quater
Da qui, la decisione di opporsi in ogni sede opportuna: “Agiremo in tutte le sedi istituzionali, a partire dalla legge di bilancio, perché questa scelta venga rivista” ha dichiarato Gualtieri, confermando quanto già detto in audizione a consiglieri, enti del terzo settore e rappresentanti sindacali collegati in commissione “perché le valutazioni non hanno tenuto conto né della popolazione servita dalle città, né del programma nazionale per la gestione dei rifiuti e dei suoi obiettivi sulla riduzione del gap impiantistico”.
Complicato anche il percorso per elaborare i progetti da finanziare con i fondi del Pnrr. Gli abitanti di Cesano, Casal Selce e altre zone limitrofe, in protesta da mesi, non avevano certo accolto con favore la possibilità di dover ospitare nel loro territorio due biodigestori progettati per trattare 120mila tonnellate di rifiuti organici. Ma nello scorso mese di ottobre, i progetti dei biodigestori e quelli degli impianto di selezione per plastica e carta, avevano superato il primo step ed erano stati ammessi ai finanziamenti del Pnrr. Ammontare dell’operazione: 100 milioni di euro.
Ma la realizzazione degli impianti ne pesa circa 160, di milioni. E quindi, per recuperare quattrini, si punta alla legge di bilancio attraverso il dl Aiuti IV.