TAV: i 5 stelle non sono dei traditori, ma degli sconfitti

Lega Nord, PD, Forza Italia e Fratelli d'Italia si uniscono e votano insieme le mozioni favorevoli sul TAV, mentre respingono contestualmente l'unica contraria del M5S. E' appena iniziata la crisi di governo?

Risuona ancora una volta la solita, vecchia e petulante filastrocca: Lega Nord, PD, Forza Italia e Fratelli d’Italia da una parte e M5S dall’altra. In Senato sono state oggi approvate tutte le mozioni a favore del TAV, mentre è stata respinta l’unica contraria, quella del M5S. Il governo si è diviso a metà e mentre i 5 stelle si sono schierati dalla loro parte con le loro forze, tutta l’altra politica, compreso uno dei due partiti di governo, si è unita appassionatamente. 180 voti hanno bocciato la mozione NO TAV e contestualmente altri 180, 181, 181 e 182 parlamentari hanno approvato le 4 mozioni a favore. Un classico della storia politica italiana: INCIUCIO.

Una delle due forze di governo ha cambiato strada, ma quale?

Il partito leghista, prima di scaldare e scaldarsi allegramente sulle poltrone del potere, udite udite, era contro la TAV. I suoi esponenti vestivano con t-shirt NO TAV, che poi a fine giornata, tornavano ad appendere tutte sudate e stropicciate nel loro magico armadio. L’armadio leghista ha infatti qualcosa di fatato: le maglie, le felpe e i pantaloni riposti al suo interno cambiano colore e forma ad ogni momento della scaletta politica, a seconda di dove tira il vento. Ed ora, come per magia, quelle magliette che contestavano il TAV non ci sono più. Esigenze di mattone, affari di cemento e mosse d’inciucio sono tutte d’un tratto diventate più importanti.

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Crisi di governo?

Il partito del Capitano si è rivelato ed ha strappato il contratto di governo. Ha accantonato gli alleati ed è tornato verso casa dagli anziani politicanti, con i pentastellati che a testa china si sono fatti mangiare in testa con ingenuità ed inesperienza da Salvini. Le dimissioni del Ministro delle Infrastruttre Danilo Toninelli dovrebbero arrivare presto. Anche la fine dell’esecutivo sembrerebbe essere dietro l’angolo, come casualmente è dietro l’angolo anche l’ultima votazione per il taglio dei parlamentari. Strano vero? È una pura coincidenza astrale o una strategia ben calcolata?

Il M5S non ha tradito nessuno. Non ha tradito il Movimento NO TAV e non ha tradito la Val di Susa, ha semplicemente perso. La vecchia politica unita ha votato in blocco a sostegno di un’opera inutile, a sostegno delle alte classi della finanza ed ha perciò trionfato. Non c’è stato alcun cambio di rotta o di posizione, ma uno scontro numerico, che il M5S da solo non può sostenere. E’ una sconfitta, dura ma leale, non un tradimento.

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Riccardo Chiossi