Umberto I: droga in corsia, il ministro Lorenzin interviene

Umberto I Droga

Dura presa di posizione del ministro Lorenzin sul caso dell’ospedale Umberto I  droga in corsia. Afferma che in un tempio della salute, come un policlinico universitario di Roma, non è possibile che ci sia spaccio nelle corsie e furti di medicine.

Il ministro Lorenzin, in quota NCD, non fa sconti a nessuno sul caso Umberto I e la droga spacciata negli spazi dedicati alle ambulanze, anzi, invoca pene severe per coloro che ne sono responsabili in quanto trattasi di persone che approfittano del loro ruolo all’interno delle strutture sanitarie per  commettere reati. Si augura che alla fine dell’indagine e del relativo processo siano prese dai magistrati, che si occupano dello spaccio di droga all’Umberto I, severe misure e che non accada come le altre volte in cui si è spesso proceduto al reintegro del personale.

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Umberto I droga in corsia: i fatti

Le indiscrezioni che trapelano sullo spaccio di droga all’interno dell’Umberto I sono molto pesanti e se confermate sarebbero di gravità assoluta. Il tutto è partito dalle indagini sui furti di medicine nel noto Policlinico Universitario a Roma, rivenduti poi a caro prezzo in Africa e nell’Est Europa,  nell’ambito di esse la polizia ha infatti visto venire a galla ulteriori verità.  Sembra che l’autoparco dove sostano le ambulanze sia il centro dello spaccio di droga che poi arriva nelle corsie dell’Umberto I. Dalle indagini pare stia emergendo che addirittura siano state usate le ambulanze, che raramente per la loro stessa natura sono sottoposte a blitz antidroga, per spostare all’interno della città la droga. I clienti sembra siano numerosi e per la legge italiana non possono essere indagati in quanto ne fanno uso personale, almeno non possono essere indagati se non coinvolti nelle professioni sanitarie, in caso contrario essendovi la pubblica salute in pericolo, tutto cambia.

Dalle indagini congiunte portate avanti della Guardia di finanza e dalla Polizia emerge che nel traffico di  farmaci e di droga nell’Umberto I ci sia il coinvolgimento di napoletani e si tenta di capire se possa essere coinvolta la camorra. Dalle intercettazioni sembra che vi fosse un codice di comunicazione basato su cornetti e tramezzini che indicavano dosi di stupefacenti. Nell’indagine sullo spaccio di droga all’Umberto I  un ruolo importante è da dare alle telecamere di sorveglianza.

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