“È un diritto che deve essere garantito ai cittadini, se succedesse a me vorrei poter decidere”. Così esordisce Luca Zaia in merito all’eutanasia. Il fine vita per il Governatore del Veneto è “un fatto di civiltà“, “un diritto che deve essere garantito ai cittadini”.
Zaia a differenza di molti, ha deciso di esporsi in merito a quella che è una questione che tocca un gran numero di cittadini italiani. Il diritto al suicidio assistito, per molti, rientra nel più ampio spettro di quello che è il diritto a vivere una vita dignitosa. Non mancano i pareri discordanti come quello di Matteo Salvini che più volte si è dichiarato contro l’omicidio assistito.
Sono anni che le associazioni che promuovono quello che dovrebbe essere un diritto di libera scelta e determinazione della propria vita, cercano di accendere i riflettori sull’argomento. Zaia ricorda che “Spesso i tribunali hanno preceduto il legislatore per quanto riguarda temi come il fine vita. Il padre di Eluana Englaro, ad esempio, ha ottenuto l’autorizzazione a sospendere l’alimentazione non dal Parlamento, riunito a discutere senza concludere nulla, ma tramite la sentenza di un tribunale“.
Ricordiamo che proprio in Veneto a fine luglio si p avuto il secondo caso di morte assistita in Italia, su una pazienta oncologica di 78 anni. “Non stiamo parlando di casi in cui si ricorrerebbe al fine vita se, per esempio, si venisse lasciati dalla fidanzata. Parliamo di una cosa seria, di casi di malati terminali. La signora Gloria, nome di fantasia, ha avuto accesso a questo percorso appellandosi alla sentenza della Corte Costituzionale. Ma un Paese civile deve dotarsi di una legge, è impensabile gestire questa questione tramite una sentenza. Finirà che, se questa legge non la facciamo per scelta, la faremo per necessità perché ormai ci sono sempre più casi di questo genere“, queste le parole decise di Zaia, vedremo quello che succederà.