Luca Zaia e le sue affermazioni di ieri suonano quasi come un monito ai due presidenti, Fontana e De Luca, che ieri non hanno tardato a lamentarsi circa l’assegnazione delle zone per fasce di rischio.
Da un lato abbiamo Fontana, Presidente della Lombardia, che ospite in collegamento da Barbara Palombelli ha espresso il suo disappunto per la decisone di relegare in zona rossa la Lombardia. “Conte ha deciso sulla base di dati vecchi di dieci giorni. Oggi qui la situazione era migliorata, avrebbe dovuto aspettare che uscissero i dati nuovi e poi decidere”, ha affermato ieri il governatore.
Ha invece il problema opposto De Luca, che da mesi tenta il possibile per arginare i contagi in Campania. Ieri, a seguito della collocazione della Campania in zona gialla, il regime più soft dei tre, ha tuonato: “Siamo al collasso”. La Campania dovrebbe pertanto rimanere in zona gialla solo per pochi giorni, dopo di che passerà a zona arancione. “È già pronta l’ordinanza per chiudere le scuole di ogni ordine e grado“, ha detto De Luca.
Ma Zaia non accetta le critiche, e invita i due governatori ad essere ragionevoli ed accettare le decisioni. Per Zaia infatti ci sarebbero due contrapposti interessi in gioco, quello economico e quello della salute. Cercare di evitare la crisi è quello che in questo momento il governo è tenuto a fare. E afferma: “Credo che sia legittimo che De Luca e Fontana protestino, tutti noi abbiamo qualcosa da dire. Io personalmente ritengo fondamentale il contraddittorio sul servizio di prevenzione. Non vengo a fare polemiche, ma dico che le cose non sono mai perfette. Anch’io avrei cose da replicare, ma tutti abbiamo un obiettivo, cioè di uscire presto da questa crisi”.