Italia al voto: la guida alle elezioni e al referendum del 20 e 21 settembre

Ecco come si voterà domenica 20 e lunedì 21 Settembre nel nostro Paese

Il fine settimana è ormai alle porte e si avvicinano sempre di più le votazioni previste per il 20 e il 21 Settembre. Tra domenica e lunedì gli italiani sono chiamati alle urne per votare il referendum costituzionale concernente il taglio dei parlamentari, per l’elezione di ben sette consiglieri regionali e per le amministrazioni di 1179 comuni. Si prospetta sicuramente un weekend molto intenso.

Data per votare

Sarà possibile votare dalle ore 07:00 di Domenica 20 Settembre fino alle 23:00. Il giorno successivo invece, ovvero Lunedì 21 Settembre, sarà possibile votare dalle ore 07:00 alle ore 15:00.

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Quali documenti portare

Per poter esprimere la propria volontà e procedere con il voto, sarà necessario recarsi al seggio con la carta di identità (o altro documento equipollente) e la tessera elettorale. Per chi invece è sottoposto a trattamento domiciliare a causa del Covid-19 è stata predisposta una procedura di voto telematica domiciliare che permetterà ai soggetti positivi di votare direttamente da casa senza rischi. Ovviamente per poter usufruire di tale modalità di voto, sarà necessario rivolgersi agli uffici amministrativi locali previa certificazione rilasciata dall’ASL competente.

Nei seggi sarà previsto un preciso protocollo sanitario per garantire maggiore sicurezza

È previsto infatti, mediante la circolare del Ministero dell’Interno, l’obbligo di installare precise segnaletiche volte ad indicare le aree di attesa, precisi obblighi di distanziamento volti ad evitare assembramenti. Lo scopo è quello di dare la possibilità a tutti di votare e di farlo riudendo al minimo i possibili rischi di contagio. Inoltre pare che, secondo alcune indiscrezioni, al Viminale stiano lavorando per far si che gli anziani, donne incinte e madri con bambini, possano saltare la fila.

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Ovviamente l’obiettivo è quello di proteggere chi è debole evitando che possa stare a contatto con un elevato numero di persone. Ovviamente sarà presente a tutte le entrate un addetto alla misurazione della temperatura corporea di chi entra. Sono stati confermati gli obblighi di indossare le mascherine e di igienizzare le mani quando possibile e di predisporre uscite diverse dall’entrata. In fine, sempre per garantire rischi minimi, è stato previsto che, prima di procedere alla votazione ovvero nella fase dell’identificazione, tutti gli elettori dovranno togliersi la mascherina e stare lontani almeno due metri dagli scrutatori.

Cosa sarà possibile votare Domenica 20 e Lunedì 21 Settembre

Tutte le modalità sopra illustrate saranno applicate sia per il Referendum costituzionale, per le amministrative e per le regionali. L’oggetto delle votazioni saranno proprio queste tre tematiche. Per quanto concerne il Referendum Costituzionale, sono chiamati alle urne più di 46 milioni di italiani. Lo scopo del referendum, qualora dovesse essere confermato, è quello di modificare gli articoli 56, 57 e 59 della carta Costituzionale. Ovvero la riduzione significativa del numero dei deputati (da 630 a 400) e dei senatori (da 315 a 200).

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Voto Si Voto No

Parliamo sostanzialmente di una vera e propria rivoluzione dell’equilibrio costituzionale. Chi approva il taglio dei rappresentanti del popolo potrà votare SI, chi invece è di segno contrario, potrà votare NO. La legge costituzionale volta a ridurre il numero dei deputati e dei senatori della Repubblica è stata proposta dai grillini con il Governo Conte. Tuttavia tale proposta ha quasi spaccato dall’interno il movimento politico, solo tra qualche giorno potremo sapere se la scelta in questione sia stata proficua o meno.

Per quanto riguarda le regionali invece, i saggi resteranno aperti per 18, 4 milioni di cittadini italiani che dovranno eleggere i presidenti e dei relativi consiglieri regionali delle seguenti regioni: Valle D’Aosta, Friuli, Toscana, Veneto, Marche, Puglia e Campania. Saranno chiamati alle urne invece circa 6,8 milioni di cittadini che dovranno eleggere i sindaci e i consiglieri a livello locale (comunale). Per i comuni con una densità popolare superiore a 15 mila abitanti, qualora dovessero esserci ballottaggi, questi si terranno tra il 4 e il 5 ottobre.

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