il sindaco di Palermo risponde alla replica del Premier sulla sentenza ‘vergognosa’ del Tribunale Civile di Bologna. Questa ha obbligato il comune felsineo a iscrivere all’anagrafe del loco due richiedenti asilo.
I giudici del capoluogo emiliano affermano in unanimità che è illegittimo non iscrivere i migranti all’Anagrafe. A tal proposito il primo ministro Matteo Salvini si esprime dicendo che questa decisione è ‘vergognosa’. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha risposto a questa provocazione affermando che un ministro dell’interno che scappa di fronte alla legge è vergognoso.
La scaramuccia Orlando-Salvini
Questa è l’ennesima scaramuccia tra i due politici e questo scontro ‘a puntate’ continua dopo che il Tribunale Civile di Bologna ha obbligato il comune felsineo a iscrivere all’anagrafe due richiedenti asilo. Un fatto identico è già avvenuto in Toscana.
Orlando punta sulla situazione politico-sociale di Palermo sostenendo che in città:”Abbiamo già avviato oltre 200 pratiche di iscrizione anagrafica perché, come abbiamo sempre sostenuto, l’obbedienza alla Costituzione e alla legge impone di non escludere alcuno. L’unica vergogna in tutta questa vicenda – ha aggiunto il primo cittadino – è quella di chi alimenta quotidianamente violenza, razzismo e xenofobia con esibizioni muscolari a parole per poi fuggire a nascondersi dietro la vergognosa immunità parlamentare votata da una maggioranza sempre più a guida leghista“.
Il decreto di Sicurezza di Salvini
Sulla sentenza del Tribunale di Bologna, Salvini si è espresso così:”E’ una sentenza vergognosa, ovviamente presenteremo ricorso. Se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il tribunale e si candidi con la sinistra“.
In base al decreto sicurezza il permesso di soggiorno, per i richiedenti asilo in Italia, non può essere utilizzato come documento valido per l’iscrizione anagrafica. Quest’ultima può essere ottenuta solo se si presenta un ulteriore documento che dimostri la regolarità di soggiorno nel Bel Paese. Secondo i magistrati il diritto di soggiornare nello stato italiano va garantito comunque, anche durante l’esamina della domanda di asilo.