Fitto e la premier Giorgia Meloni hanno voluto lo spostamento alla presidenza del Consiglio della gestione del Pnrr e dei fondi europei tradizionali.
Pnrr: chi gestirà i fondi?
Il ministro degli Esteri e vicepremier Tajani ha parlato al Corriere della Sera, rassicurando che “l’Italia non perderà nulla. Andiamo avanti, i compiti a casa li facciamo, e alla fine i risultati arriveranno. Spenderemo tutti i fondi del Pnrr“. Palazzo Chigi non ha ancora terminato il lavoro e deve ancora capire come modificare e cosa eliminare dal piano. Intanto Fitto e la premier Giorgia Meloni hanno voluto lo spostamento alla presidenza del Consiglio della gestione del Pnrr e dei fondi europei tradizionali. Fitto si è anche lanciato all’attacco dei magistrati contabili Corte dei Conti, colpevoli di aver controllato la gestione del Pnrr.
L’attacco alla Corte dei Conti
Il compito della magistratura contabile, su richiesta del governo o delle commissioni parlamentari competenti, è quello di “svolgere il controllo concomitante sui principali piani, programmi e progetti relativi agli interventi di sostegno e di rilancio dell’economia nazionale”. Ha inoltre il compito di segnalare “gravi irregolarità gestionali, rilevanti e ingiustificati ritardi nell’erogazione” dei fondi.
L’idea del governo sarebbe quella di togliere i poteri alla Corte dei conti lasciandoli alla Commissione europea, che comunque sarebbero puntigliosi almeno quanto quelli della Corte.
Angelo Canale, procuratore generale della Corte dei Conti, ha dichiarato: “Agiamo negli interessi dei contribuenti e lavoriamo sui dati del governo, se i numeri non tornano la colpa è di chi li ha forniti”.