Teresa Bellanova, insulti e minacce al neo ministro

Gli haters e quelli che invece difendono il neo ministro

Teresa Bellanova è appena diventata ministro dell’agricoltura nel nuovo governo Conte bis che è già presa di mira dagli haters; che si tratti del vestito blu elettrico scelto il giorno della nomina o del suo titolo di studi tutto diventa buono per insulti e minacce.

Insulti e minacce che in alcuni casi sono veramente pesanti e non lasciano spazio all’interpretazione; gli haters si sono scagliati pesantemente contro il neo ministro e qualsiasi cosa è stata passata al setaccio ed ha dato origine a critiche feroci. Critiche che i molti casi si sono spinte bel al di là del buon gusto o della satira.

Gli haters contro il ministro

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Al coro dell’ironia sui social per l’abito blu elettrico scelto da Bellanova si è unito anche un ex parlamentare come Daniele Capezzone: «Carnevale? Halloween?», come a sottolineare la scelta del look fosse sbagliata per l’occasione.

Il poco lusinghiero post di Capezzone ha immediatamente suscitato ilarità e ottenuto condivisione tra il popolo di Twitter. «Chi è? Batman?, la balena blu?» scrive un utente del social, mentre per altri il paragone più azzeccato è quello con Gollum de Il Signore degli anelli oppure con il Gabibbo di Striscia La Notizia. «Se la vedesse la Gozzi si suiciderebbe», «Agricoltura, giusto va bene a coltivare le patate, che se le magna tutte, sta grassona, è anche brutta e vecchia» le altre parole al vetriolo dedicate alla Bellanova dai commentatori di Capezzone.

Ma il Pd la difende

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Ci sono state parecchie critiche anche per il titolo di studio, la terza media, che è davvero inappropriato per un ministro ma il Partito democratico la difende a spada tratta e dichiara guerra agli haters.

Andrea Orlando dice: «Orgoglioso del Pd che porta una ex bracciante al governo del Paese. Bellanova ha la terza media ma ha studiato all’università della lotta sociale. Ha spesso idee molto diverse dalle mie ma le ragioni per cui la state insultando sono quelle per cui la rispetto di più». E anche per quanto riguarda il look il partito dice che c’è libertà di scelta e non importa il colore.

Al di là del look, effettivamente un po’ troppo appariscente, o per il titolo di studio che in effetti è inappropriato per un ministro il valore del neo ministro si vedrà solo con il suo lavoro.